Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia, un quinto gli studenti tornati ma si cercano alloggi L’idea di usare i B&B Lo Iuav, a differenza di Ca’ Foscari, non ha ancora ripreso le lezioni

- Camilla Gargioni

VENEZIA È da quasi tre settimane che a Ca’ Foscari sono ricomincia­te le lezioni e di studenti universita­ri, seduti sulle panchine di Campo San Margherita o zaino in spalla verso le sedi di San Basilio e San Giobbe (per citarne due) ce ne sono. Ma quanti? E di questi, quanti non sono pendolari? «Stanno tornando, ma sono volti noti – dice Enrico del Caffè Rosso, bar in Campo Santa Margherita – quattro a dieci». Pochi anche secondo Giovanni Pelizzato, titolare della storica Libreria Toletta situata in una zona crocevia tra le sedi universita­rie: «Non c’è paragone con la fruizione normale. Se per i turisti siamo a due terzi rispetto allo standard, con gli studenti siamo a un quinto».

«Gli incassi sono ridotti a metà, facendo una stima e togliendo i residenti, direi che di studenti universita­ri un terzo stia seguendo le lezioni in presenza » aggiunge Elena

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Ex rettore Santa Marta è piena ma vedo che sui profili social e siti dedicati è ancora alto il numero di ragazzi che sta cercando una sistemazio­ne

della cartoleria e copisteria «L’isola che non c’è» in campo San Barnaba, altro punto di riferiment­o per gli universita­ri. Certo, mancano ancora all’appello gli studenti dello Iuav, che non hanno ancora iniziato le lezioni, e manca il dato definitivo delle nuove iscrizioni in chiusura in questi giorni. Sia Ca’ Foscari sia Iuav avevano diffuso dati positivi relativi alle preiscrizi­oni, Iuav con richieste perfino raddoppiat­e. Positivi al momento anche i dati di Esu Venezia, l’ente regionale per il diritto allo studio: richieste in linea con quelle dello scorso anno, ma il bando è aperto ancora fino a metà ottobre. Le residenze Esu si sono poi adeguate alle normative nazionali: massimo due studenti per camera, mascherina negli spazi comuni e predisposi­zione di camere di emergenza in caso di positività al virus. Sono già pieni gli studentati dei Crociferi agli ex-Gesuiti e di Santa Marta, inaugurata lo scorso anno.

«Santa Marta è piena – conferma Michele Bugliesi, ex rettore di Ca’ Foscari –. Poi vedo sul profilo Instagram di “spottedUni­ve” diverse richieste di ragazzi in cerca di una sistemazio­ne». Intanto, si aspetta la presentazi­one del progetto di affittare gli appartamen­ti turistici agli studenti lanciato durante il lockdown dal rettore Iuav Alberto Ferlenga e dal professore di progettazi­one architetto­nica Mauro Marzo. La piattaform­a dove trovare gli appartamen­ti è già online (s tu dents.ven ice ap artment.com) ma, per un’ incomprens­ione trale parti ora risolta, gli annunci finora son ostati pochi. Il protocollo d’ intesa guidato dal Comune conta otto attori (e rimane aperto se altri volessero aggiungers­i: Iuav, Ca’ Foscari, Conservato­rio Benedetto Marcello e Accademia delle Belle Arti, tutti riuniti nell’organo «Study in Venice»), Abbav (associazio­ne che riunisce gestori di bed & breakfast, locazioni turistiche e guest house), Confediliz­ia Venezia e associazio­ne Agata (agenzie d’appartamen­ti turistici). Obiettivo: bilanciare le necessità degli studenti e le preoccupaz­ioni dei locatari: da un lato la ricerca di canoni adeguati, contratti da 6 a 36 mesi, borse di studio ad hoc, dall’altro la copertura rispetto ai danni e garanzie di pagamento. Garanzie che si concretizz­ano in polizze, da sottoscriv­ere con istituti bancari e assicurati­vi: secondo le prime stime e simulazion­i, i premi saranno intorno ai 20 euro al mese. Il mercato si muove tra bacheche virtuali e agenzie immobiliar­i. «Mentre in centro storico tanti proprietar­i optano o per la vendita o per una locazione ad uso residenzia­le per un periodo ponte ed è difficile quindi per gli studenti trovare disponibil­ità – dice Marco Carminati, Tecnocasa –, a Mestre la nuova zona universita­ria di Via Torino ha portato i prezzi a livelli mai raggiunti, fino a 300 euro a stanza». «Registriam­o più rinunce che richieste – dice Ruggero Sonino di Uppi, unione piccoli proprietar­i immobiliar­i –. C’è grande incertezza nella domanda». E c’è anche chi si reinventa, come l’Anda Hostel di Mestre: formula all inclusive pensata per gli studenti a 250 euro al mese in dormitorio da sei ridotto a tre, spazio comune la cucina e l’idea, se le adesioni si moltiplica­no, di creare anche delle aule studio.

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Lo storico libraio Giovanni Pelizzato
Libraio Lo storico libraio Giovanni Pelizzato

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