Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Poche donazioni per il restauro, il parroco sgrida i mestrini
MESTRE D’accordo la crisi, d’accordo la pandemia, d’accordo le difficoltà che stanno colpendo anche le associazioni, ma 21 mila euro (in tre mesi), sono davvero pochini. Tanto che anche don Gianni Bernardi, parroco di San Lorenzo, non certo abituato a «sgridare» i mestrini, questa volta, seppur sottovoce, si lascia andare: «Il Duomo è il Duomo di tutta la città di Mestre non solo dei parrocchiani». Come dargli torto, lo vede tutte le domeniche dall’altare quando in chiesa ci sono fedeli di tutta la città e lo vede nelle feste quando in prima fila ci sono le autorità con la fascia. Nei mesi scorsi aveva messo le mani avanti il sacerdote, annunciando i lavori di restauro della chiesa di Mestre: «Se le donazioni non saranno sufficienti faremo un mutuo per pagarli». Ma mai avrebbe pensato di racimolare così pochi euro, spiccioli (poco più del 7 per cento) in confronto del necessario.
"Don Bernardi Il Duomo è di tutta la città, non solo dei parrocchiani
Bene per il parroco che il 70 per cento del costo è stato finanziato dalla Cei (più di mezzo milione), che altri 72 mila sono arrivati dalla Regione, ma 281 mila euro, voglia o non voglia, deve metterli la parrocchia di San Lorenzo. Il Duomo in queste settimane è stato comunque «fasciato», è cominciato il restauro della facciata, così come il consolidamento strutturale delle fondazioni che andrà a sanare i problemi che hanno portato nel tempo a creare le crepe ben evidenti nelle cappelle della navata della chiesa. Nonostante il cantiere però l’appuntamento per la festa del patrono di Mestre (San Michele Arcangelo) è confermato per martedì alle 18.30 con la messa presieduta dal patriarca Francesco Moraglia alla presenza delle autorità. Chissà non sia l’occasione per svegliare le coscienze, e scuotere il portafoglio, dei mestrini. Anche imprenditori e associazioni. ( f. b.)