Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia, squillo nel derby

Apertura al Penzo col botto, la risolve Aramu con un rigore contestato dal Vicenza I lagunari sbagliano il bis, poi gestiscono. Zanetti: «Ho visto paura di vincerla ma ok così»

- Dimitri Canello

La prima notizia è che dopo sette mesi al Penzo si gioca una partita vera con il pubblico sugli spalti. Poco pubblico, certo, appena 556 paganti, ma quantomeno l’atmosfera assomiglia vagamente a quella di un derby vero.

Sul campo vince il Venezia, batte il Vicenza 1-0 e lo fa con un rigore contestato trasformat­o da Aramu al 36’ del primo tempo. A passo normale il fallo di Pontisso su Capello sembra esserci, osservando i vari replay resta più di qualche dubbio. La partita sul campo è davvero bella, intensa, vibrante. La spunta Zanetti, mentre Di Carlo prova a spostare le pedine, variando nel finale anche il tema tattico e passando dal 4-4-2 al 4-23-1. Del Venezia piace la grande fisicità di squadra unità alle doti tecniche di diversi suoi primattori, la regia di Taugourdea­u, la sicurezza di Lezzerini e della difesa più in generale. Del Vicenza stuzzicano la velocità di esecuzione, la qualità di Dalmonte, un Gori al grezzo su cui si può lavorare sperando di avere i risultati ipotizzati. Rovesciand­o la medaglia, al Venezia manca ancora un Forte in grado di replicare la grande stagione di Castellamm­are e preoccupa un po’ il cosiddetto «braccino» una volta in vantaggio, che porta a sbagliare gol in serie facendo arrabbiare molto Zanetti. Che non manca di sottolinea­rlo nel post-partita: «In alcuni momenti abbiamo avuto paura di vincerla, ma ho poco da rimprovera­re ai ragazzi. Caratteria­lmente siamo riusciti a ribattere colpo su colpo e abbiamo prevalso grazie alla qualità migliore del nostro gioco. Due o tre volte ci siamo disuniti, ma siamo solo a inizio percorso e c’è tanto di buono in questa partita e in questo risultato».

Al Vicenza manca un po’ di killer instinct sottoporta, che magari potrà migliorare con l’arrivo di Lamin Jallow, per il quale proprio ieri si è chiusa la trattativa con la Salernitan­a (contratto triennale e 500mila euro a Claudio Lotito) e l’impression­e è che serva anche qualcosa in difesa, perché la C

Pubblico Soltanto 556 gli spettatori paganti pur con il via libera a ospitare mille tifosi sugli spalti del Penzo

non è la B e il modo in cui Bocalon nel primo tempo brucia Cappellett­i, dandogli tre metri in velocità, lascia abbastanza perplessi. Di Carlo negli spogliatoi recrimina per l’arbitraggi­o, con un altro penalty reclamato a inizio ripresa che porta pure all’espulsione del direttore sportivo Giuseppe Magalini. «Il nostro esordio in B — sbotta l’allenatore — ci porta una sconfitta su rigore. Il loro è generoso, mentre a noi non è stato dato uno netto: due situazioni opposte che dovevano essere valutate in modo diverso. Usciamo con una sconfitta ma la squadra mi è piaciuta, nel secondo tempo abbiamo messo tutta la nostra energia e ci è mancato il gol». Non c’è solo la questione penalty a spiegare il ko biancoross­o. In generale la squadra così com’è sembra necessitar­e di qualcosa più di un semplice ritocchino (Jallow) e potrebbe avere bisogno di rinforzi sia in difesa che a centrocamp­o. In questa serie B anche le virgole fanno la differenza e il livello si è alzato notevolmen­te rispetto allo scorso campionato. Magari i bookmaker esagerano a mettere il Vicenza in fondo al gruppone con quote di 1 a 100 per un’ipotetica promozione, ma l’impression­e è che i giorni che mancano al gong del 5 ottobre debbano servire a completare la rosa.

Il Venezia, al contrario, sembra già completo così. Con una postilla che pesa: sarebbe un peccato perdere Maleh, che in questa squadra rappresent­a un indiscutib­ile valore aggiunto.

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(Vision) Al Penzo Il rigore trasformat­o da Aramu, a dieci minuti dal termine del primo tempo, che ha dato il vantaggio 1-0 al Venezia sul Vicenza

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