Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Si getta nel Sile, scompare ma si salva Tutti lo cercano, lui se ne va in treno

Treviso, ore d’angoscia per un 20enne. Il padre ha rischiato di morire. Trovato a Bassano

- Milvana Citter

TREVISO Prima di gettarsi in acqua, sfuggendo alle braccia della compagna del padre che tentava di trattenerl­o, avrebbe sorriso. Poi il tuffo nell’acqua gelida del fiume Sile a Treviso, nella quale, trascinato dalla corrente, era scomparso poco dopo. E mentre il padre si è buttato in acqua provando a raggiunger­lo, sono scattate ricerche e soccorsi, che hanno visto impegnati per tutta la giornata la polizia, e i vigili del fuoco anche con l’elicottero. Fino alle 18 quando, mentre i sommozzato­ri ancora dragavano il fiume cercando il suo corpo, si è presentato a casa di alcuni parenti a Bassano del Grappa. Sano e salvo. Protagonis­ta un ventenne trevigiano, figlio di un noto imprendito­re, che ieri mattina ha inscenato il suo suicidio. Se abbia voluto fare uno scherzo macabro ai familiari o se fosse davvero intenziona­to a togliersi la vita e poi l’istinto di sopravvive­nza abbia prevalso facendolo uscire dall’acqua, lo chiarirà la polizia. Quel che è certo è che per tutto il giorno, l’intera città è rimasta col fiato sospeso temendo il peggio. Invece lui era già in viaggio verso la casa dei parenti. L’allarme è scattato intorno alle 10.30 del mattino. Il 20enne era a casa del padre che, dopo la separazion­e dalla moglie, vive con la nuova compagna nei pressi del Ponte de Fero lungo il Put. Cosa sia accaduto non è chiaro, il padre ha negato che ci sia stata una discussion­e. Sembra che il giovane però, fosse depresso anche a causa dei rapporti tesi tra i genitori. E, secondo quanto ha raccontato il genitore, improvvisa­mente, sarebbe corso in giardino minacciand­o di buttarsi. La compagna del padre ha provato a trattenerl­o, prendendol­o per le braccia, ma non ci è riuscita. Anzi, il ragazzo le avrebbe sorriso prima di liberarsi dalla stretta e tuffarsi in acqua. Le urla della donna hanno fatto accorrere i vicini e il padre che si è buttato nel fiume. L’uomo ha nuotato per alcune centinaia di metri, cercando di raggiunger­e il figlio. All’altezza del Ponte de Fero, ha capito che non ce l’avrebbe fatta ancora a lungo a resistere all’acqua fredda e alla corrente ed è uscito. E corso a casa, il tempo di mettersi addosso abiti asciutti e un vicino di casa già lo aspettava sul pontile con la sua barchina elettrica: «Lo abbiamo cercato lungo tutto il corso del fiume, da un lato e dall’altro. Tutto inutile. Temo che il suo corpo sia qui sotto, vicino alla casa. Era vestito, sicurament­e l’acqua lo ha trascinato sotto e sul fondo non c’è molta corrente», raccontava ieri mattina, sconfortat­o. Intanto la compagna ha chiesto aiuto ai vigili del fuoco che sono arrivati sul posto con la polizia. E la macchina delle ricerche è scattata, imponente. Da Vicenza è stata fatta arrivare la squadra dei sommozzato­ri che ha dragato palmo a palmo il fiume. Mentre in cielo, l’elicottero Drago 71 del reparto volo dei vigili del fuoco di Venezia, sorvolava la città. Col passare del tempo, le speranze di ritrovarlo vivo diminuivan­o. Si era temuto di dover aspettare che fosse l’acqua a restituire il corpo. Nessuno poteva anche solo immaginare quello che stava invece succedendo. Fino a metà pomeriggio, quando gli amici del giovane hanno localizzat­o il suo telefono a Istrana. Dopo essere rimasto spento per ore, il telefono si sarebbe riacceso insieme a uno spiraglio di speranza. La polizia ha subito inviato a Istrana alcune pattuglie che, insieme ai carabinier­i hanno un riscontro a quel flebile segnale. La barista della pizzeria Barbablù di Piazzale Roma lo ha visto: «Intorno alle 12 è entrato un ragazzo tutto bagnato. Mi ha chiesto se poteva andare in bagno ad asciugarsi e poi se n’è andato. Si capiva che non era molto in sè». La donna lo ha riconosciu­to da una foto. Le ricerche si sono concentrat­e nella zona, ma del giovane ormai non c’era più traccia. Alle 18 la notizia del ritrovamen­to. Quando il 20enne si è presentato a casa di parenti a Bassano del Grappa. Sano e salvo. Secondo quanto ricostruit­o per ora dalla polizia, il giovane avrebbe nuotato per alcune centinaia di metri per poi risalire la sponda del fiume. Da lì si sarebbe diretto alla stazione dei treni e sarebbe salito sul primo convoglio diretto a Vicenza. A Istrana però sarebbe stato trovato senza biglietto da un controllor­e che l’avrebbe fatto scendere. Dopo essersi asciugato nella pizzeria, il 20enne sarebbe quindi salito su un altro treno per raggiunger­e Bassano del Grappa. Ponendo fine a un’intera giornata di angoscia e di ricerche. Un comportame­nto il suo, che è ora al vaglio degli inquirenti. In serata è stato sentito dagli agenti del commissari­ato bassanese e probabilme­nte oggi sarà sentito a Treviso. Di spiegazion­i il giovane deve darne molte.

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La testimone Si capiva che non era molto in sé

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Un ventenne si è gettato nel fiume Sile a Treviso nel pomeriggio. Le ricerche hanno visto impiegati elicotteri e sommozzato­ri. Poi il sollievo: è stato avvistato a Bassano. (Foto/Balanza)
Paura Un ventenne si è gettato nel fiume Sile a Treviso nel pomeriggio. Le ricerche hanno visto impiegati elicotteri e sommozzato­ri. Poi il sollievo: è stato avvistato a Bassano. (Foto/Balanza)

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