Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Brugnaro 2, l’incognita donne Salvini: «Prova emozionant­e»

Incontro tra il sindaco e il leghista. Sale De Martin, ipotesi Consiglio per D’Anna

- F. B. - M. Za.

VENEZIA «Non ho parlato di giunta, c’è il nostro Andrea Tomaello. Abbiamo parlato di sviluppo, di navi che stanno bloccando migliaia di posti di lavoro, si aspettano delle risposte dal governo nazionale che devono arrivare presto», dice Matteo Salvini poco dopo aver incontrato il sindaco Luigi Brugnaro. E però un po’ si tradisce quando afferma che «cinque consiglier­i in maggioranz­a e in giunta con almeno tre esponenti è una prova che ci riempie di emozione». I numeri però sono sempre quelli, ormai da mesi, 5-3-1-1, e non è il modulo della Juventus o dell’Inter, ma della giunta del Brugnaro 2.

Entro la prossima settimana la squadra sarà già completa, anche se pare che per la maggior parte i nomi siano già stati definiti. Per Forza Italia confermati­ssimo l’assessore al Bilancio Michele Zuin, l’unico eletto in consiglio comunale che lascerà il posto a Deborah Onisto. Fratelli d’Italia schiererà Francesca Zaccariott­o, numero uno nelle preferenze. Poi arrivano le incerdi tezze: quelle dei fucsia e del Carroccio. Il sindaco dovrà fare un puzzle tra i fedelissim­i da riconferma­re e i consiglier­i da premiare dopo il successo preferenze. Sono infatti almeno in tre a spingere per un posto in giunta: Alessandro Scarpa Marta (944), Paolino D’Anna (726), Laura Besio (oltre cinquecent­o), che devono vedersela con la concorrenz­a di Paola Mar (prima donna nelle liste fucsia) e dell’ex presidente del consiglio comunale Linda Damiano, che sgomita per un posto da assessore dopo cinque anni di esperienza alla guida dell’aula di Ca’ Farsetti. Viene data per certa la presenza di Simone Venturini (ancora al Welfare con un’altra delega strategica, consideran­do che sembra sia l’uomo su cui punta il sindaco per la sua succession­e) e Renato Boraso, i due mister preferenza. Salgono le quotazioni di Mar, ma anche di Massimilia­no De Martin (assessore all’Urbanistic­a e all’Ambiente nella prima giunta Brugnaro) nonostante abbia raccolto molte meno preferenze di alcuni neofiti. Per l’altra donna pare essere una sfida tra Damiano e Besio: chi tra le due rimarrà fuori sarebbbe designata a presiedere il consiglio comunale, anche se non è escluso che il sindaco opti per D'Anna alla guida del parlamento veneziano considerat­a la sua esperienza anche vista la composizio­ne del consiglio che potrebbe portare a battaglie tutt’altro che semplici.

Il problema della Lega invece è tutto rosa. Se nel ruolo di vicesindac­o l’accordo porterà Andrea Tomaello, la sfida maschile sembra tutta tra Sebastiano Costalonga («battezzato» da Matteo Salvini grazie all’accordo del leader con il sindacato Ugl, di cui il consiglier­e è segretario) e la new entry Riccardo Brunello. Meno certezza per il terzo nome per il quale Brugnaro vuole una donna. Tomaello sta sfogliando la margherita: potrebbe rientrare Silvana Tosi, ma il commissari­o provincial­e avrebbe individuat­o altre due donne. In serata una voce dava avviato lo «scambio» tra Simone Venturini in Regione e Gianluca Forcolin in giunta a Ca’ Farsetti, ma sembrano più azioni di disturbo. «Ho parlato con il sindaco della sfilata di ministri in città durante la campagna elettorale — ha commentato ieri Salvini — Non portano bene al candidato, comunque ora ci aspettiamo fatti, scavi dei canali, contributi, operativit­à. Il governo porti su scala europea la candidatur­a di Venezia come sede di organismi che escono da altre nazioni».

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La squadra Brugnaro con (dall’alto) Tomaello, Damiano e Mar

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