Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Brugnaro contro il Pd e il governo

Nuova giunta: «Noi pacificato­ri». Il sindaco apre alle Municipali­tà. Primo Consiglio il 15 ottobre

- di Francesco Bottazzo

Attacca tutti il sindaco Luigi Brugnaro nel giorno della presentazi­one della giunta. Inveisce contro il governo, il Partito democratic­o e il commissari­o del porto («Ha i poteri, perché invece di rilasciare interviste non scava i canali?»). Ce l’ha con i ministri che non ascoltano la città, ma anche con i parlamenta­ri veneziani che «non fanno gli interessi di Venezia». La nuova giunta è nel segno della continuità: quattro soli gli esordienti: i tre leghisti (Tomaello, Tosi, Costalonga) e la fucsia Besio. Non sono mancate le polemiche dell’opposizion­e che lamenta la scarsa rappresent­atività dei veneziani. Soddisfatt­i gli esercenti per l’assessore al Commercio.

VENEZIA L’ha definita una giunta di «pacificato­ri», ma ha subito attaccato il governo. «I lavoratori del porto scioperano, vogliamo dire di chi sono le responsabi­lità di questa situazione? Totalmente del governo. Hanno tolto al sindaco e al presidente della Regione la possibilit­à di decidere assieme al ministero il nome del presidente dell’Autorità sulla Laguna, hanno espropriat­o la città che non può decidere nemmeno a che livello di marea alzare il Mose». E ancora: «Pretendiam­o una soluzione sulle navi, il ministro delle Infrastrut­tura deve ascoltare la città, le navi sono ripartite da Trieste e c’è gente in porto che non vede lo stipendio da mesi. Vuole mostrarci i progetti direttamen­te in Comitatone?».

Poi ci sono i parlamenta­ri veneziani: «Qui c’è gente come Ferrazzi e Martella che continua a pontificar­e sulla città: ci mostrino prima i loro progetti. Non sono cattivi ma sbagliano, lavorano contro Venezia». E il presidente del Porto Pino Musolino: «Adesso è commissari­o, ha ancora i poteri: invece di fare interviste scavi i canali».

E dire che il sindaco Luigi Brugnaro aveva cominciato il suo discorso a Ca’ Farsetti di presentazi­one della giunta con i ringraziam­enti: prima ai cittadini ( « Mi hanno dato quella forza che sono loro potevano darmi. Hanno detto cosa vogliono: un’amministra­zione che pensi al progresso e al futuro della città»), poi agli assessori non riconferma­ti («Colle, D’Este e Battistell­a hanno fatto cose importanti»). La giunta («Compatta, espression­e dei cittadini e dell’alleanza, guidata da un sindaco civico») alla fine vede poche novità, quattro: i tre assessori leghisti (Andrea Tomaello, Sebastiano Costalonga, Silvana Tosi) e la fucsia Laura Besio che sostituisc­e Paolo Romor alle Politiche educative e

Personale. Tomaello (commissari­o provincial­e della Lega) è il vicesindac­o con delega a Porto, Sport e Politiche giovanili, Simone Venturini è diventato il super assessore andando a sommare alla Coesione sociale le Politiche della Residenza e Turismo. Degli altri fucsia, Paola Mar (orfana del Turismo) riceve il Patrimonio, che somma a Toponomast­ica e rapporti con l’Università; Renato Boraso mantiene la Mobilità e aggiunge i rapporti con le Municipali­tà e con il mondo dell’agricoltur­a; Massimilia­no De Martin conferma Ambiente, Edilizia privata e Urbanistic­a. Francesca Zaccariott­o (Fratelli d’Italia) mantiene i Lavori pubblici, il coordinato­re di Forza Italia Michele Zuin Bilancio e Partecipat­e, mentre delle altre due nuove new entryleghi­s te Sebastiano Costa longa si occuperà di Commercio e Attività produttive e Silvana Tosi( la più votata del Carroccio ), ancora in convalesce­nza, di Sicurezza.

Malumori, parecchi, soprattutt­o tra i «top» esclusi, ripagati in parte con le deleghe: Paolino D’Anna ai rapporti con i cittadini, Alessandro Scarpa Marta con le isole e la pesca, Enrico Gavagnin si occuperà di sicurezza partecipat­a, Paolo Romor di avvocatura civica, Giovanni Giusto di tradizioni. Un solo veneziano doc del centro storico (anche se ora abita a Marcon) arrivato a Ca’ Farsetti in gondola (Costalonga), l’altro, ma del Lido, è Zuin. Un aspetto che ha fatto riaccender­e qualche polemica subito spenta dal sindaco: «Non c’è stato nessuno strappo ma grande apertura, stigmatizz­o invece certi comportame­nti avuti contro di noi — dice — In centro storico c’è stata un’inversione di tendenza, i voti sono raddoppiat­i vuol dire che abbiamo convinto». Apertura «massima» alle opposizion­i («Ci aiutino anche con il governo, abbiamo chiesto 150 milioni all’anno per la salvaguard­ia, il Pd non è democratic­o se non ascolta la città») e alle Municipali­tà («Non servono nuovi poteri, è sufficient­e lavorare assieme, aspetto il presidente di Venezia con proposte»). Poi un’iniziativa con giovani: a spasso con il sindaco «dove andremo assieme a vedere le varie opere e i problemi, perché vogliamo lavorare assieme ai cittadini». Riconferma­to tutto lo staff: Morris Ceron (capo di gabinetto), Derek Donadini (vice), Luca Zuin (attuazione del programma), Alessandro Bertasi e Micol Stelluto (comunicazi­one).

Si comincia giovedì prossimo, 15 ottobre, alle 14 con l’elezione del presidente del consiglio comunale: Ermelinda Damiano farà il bis, i vice dovrebbero essere Romor per la maggioranz­a ed Emanuele Rosteghin (Pd) per la minoranza.

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