Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I fondi Covid spesi solo da quattro scuole su dieci

- P. Carc.

PADOVA Sei scuole su 10 non hanno ancora usato i fondi per rinforzare l’organico di bidelli e insegnanti nell’emergenza Covid. Solo 250 istituti, meno della metà dei 600 nella nostra regione, hanno attinto al calderone di fondi annunciato ad agosto - 112 milioni di euro in due anni - destinato ad assumere personale a.t.a. in più per sorvegliar­e ingressi e corridoi, ma anche docenti per dividere in due classi troppo affollate. 11 i milioni spesi dai dirigenti; poco meno di 1.300 i contratti a tempo determinat­o attivati fino a giugno, per la maggior parte di personale a.t.a.

«Il budget dipende dal fabbisogno - spiega la direttrice dell’ufficio scolastico regionale (Usr), Carmela Palumbo - che ciascun dirigente scolastico ha segnato sotto la sua responsabi­lità. C’è ancora la possibilit­à di assumere molto». Le potenziali assunzioni d’emergenza si sommano agli oltre 15mila posti vacanti nelle scuole venete: un rebus che dal suono della prima campanella, lo scorso 14 settembre, l’ufficio scolastico regionale ha cercato di risolvere a marce forzate che ora proseguono a spron battuto. «Per noi è il rush finale con le ultime chiamate», aggiunge Palumbo. «Stiamo vivendo una situazione inedita che ha spiazzato tutti. Penso riusciremo a coprire tutti i posti entro fine settimana». In alcune province il traguardo è già tagliato: a Rovigo e Belluno, dove i numeri sono «ridotti» a 600 e 700. Bruscolini in confronto alle tre o quattromil­a cattedre da assegnare nelle altre province. Fino a lunedì, a Treviso rimanevano da trovare oltre 250 insegnanti. Circa 160 i ruoli in corso di assegnazio­ne a Padova, 400 a Venezia e a Vicenza, 200 a Verona. Quasi ovunque i talloni d’Achille sono quelli «cronici» delle cattedre di sostegno nelle scuole secondarie, medie e superiori, ma in parecchi casi restano vacanti le materie «comuni». I sindacati avvertono: i tempi rischiano di dilatarsi. «Per la secondaria le nomine richiedera­nno questa settimana e anche la prossima», vaticina Sandra Biolo, segretaria di Cisl Scuola Veneto. «La previsione dell’Ufficio scolastico regionale è ottimistic­a: difficile finire prima di metà ottobre». Intanto, rimane irrisolto un altro nodo: spesso i precari hanno denunciato punteggi in graduatori­a sballati – gonfiati, in alcuni casi, sottozero in altri. Ora spetta ai singoli dirigenti passare ai raggi x il fascicolo di ogni supplente. Chi fosse trovato «irregolare» perderebbe il posto all’istante, in favore di un nuovo supplente. Mettendo a repentagli­o la continuità didattica.

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Sandra Biolo segretaria Cisl scuola
Sindacato Sandra Biolo segretaria Cisl scuola
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Direttrice Carmela Palumbo dell’Usr

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