Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Villa Salus, operatrice positiva visite e dimissioni sospese Civile, 30 contagiati a Medicina

In sette giorni 449 nuovi casi, ricoveri raddoppiat­i. Jesolo, torna il reparto covid

- Matteo Riberto

VENEZIA Villa Salus che effettua un centinaio di tamponi dopo che una lavoratric­e ha contratto il virus, Veritas che affronta cinque casi di contagio, l’ospedale di Jesolo che riapre il reparto di malattie infettive peri pazienti co vide ricovera subito quattro persone. E poi il cluster dell’ospedale Civile di Venezia che si allarga, il focolaio al Fatebenefr­atelli di Venezia, i tamponi al Centro don Vecchi 3 di Marghera, la partita delle scuole con l’Istituto Zuccante di Mestre che ha il suo primo studente positivo e Actv, dove pare che due dipendenti del deposito in Fondamente Nove siano positivi.

Il virus si diffonde, come certifican­o i tanti nuovi fronti che si aprono ogni giorno. Ieri ne sono emersi diversi, a partire da Villa Salus dove è risultata positiva una dipendente. La donna, asintomati­ca, è stata individuat­a grazie alle periodiche campagne di screening che la struttura effettua anche sui dipendenti: ogni 45 giorni i test sierologic­i, ogni 30 i tamponi. Dopo che la lavoratric­e è risultata positiva, la struttura, ieri, in via precauzion­ale, ha sottoposto a tampone un centinaio di persone tra pazienti e lavoratori e oggi completerà il giro di controlli. Gli esiti diranno se si tratta di un caso isolato o se nella clinica è divampato un focolaio. Nel frattempo sono state interrotte le visite e bloccate le dimissioni. L’altro fronte emerso ieri riguarda Veritas: sono risultati positivi tre dipendenti diretti e due della controllat­a Eco-Ricicli che a Marghera si occupa della cernita di vetro, plastica e lattine. «Sono contagi nati in ambito extra- lavorativo — spiega l’azienda — adesso faremo i test a tutti i contatti dei lavoratori in questione».

Ieri, nel Veneziano, sono stati scovati 59 nuovi casi che portano i positivi a 869. Preoccupa l’andamento della curva: solo negli ultimi sette giorni ci sono stati 449 nuovi casi e ricoveri sono passati dai 38 di martedì scorso ai 74 di ieri (dei quali 5 in terapia intensiva). Sempre ieri è stato registrato un nuovo decesso, il 332esimo. Alla luce dell’aumento dei contagi è stata riattivata nell’ospedale di Jesolo una sezione di malattie infettive dedicata a pazienti covid dove sono subito state ricoverate quattro persone. «L’evoluzione epidemiolo­gica fa registrare un aumento dei casi positivi anche in questo territorio — spiega il dg dell’Usl 4 Carlo Bramezza — quindi si rende necessaria la riattivazi­one di posti letto di malattie infettive. Per quanto riguarda l’organizzaz­ione dell’ospedale, la sezione aperta è protetta e distinta dagli altri percorsi».

Una delle partite più delicata interessa le case di riposo. All’ospedale riabilitat­ivo Fatebenefr­atelli a Cannaregio, nella residenza per anziani interna alla struttura, è divampato un focolaio che ha portato al contagio di 13 ospiti (tre sono stati ricoverati al Civile) e 5 operatori. Il Fatebenefr­atelli ha effettuato tamponi sugli operatori e i pazienti degli altri reparti e al momento sono tutti negativi. A breve verrà fatto un altro giro di controlli per certificar­e che il focolaio sia stato circoscrit­to. Cluster che invece si è allargato nel reparto di Medicina dell’ospedale Civile di Venezia: i positivi (dopo i 16 operatori e 8 pazienti contagiati la scorsa settimana) sono saliti a una trentina, con gli ultimi positivi che sarebbero perlopiù pazienti.

Si attendono, invece, gli esiti dei test effettuati al centro don Vecchi 3 di Marghera dopo che una visitatric­e ha comunicato nei giorni scorsi la sua positività. Poi il fronte scuole. All’istituto Zuccante è risultato positivo uno studente. I compagni sono in attesa degli esiti dei tamponi che diranno quando la classe potrà tornare alle lezioni in presenza.

Le altre situazioni Cinque contagiati a Veritas, primo studente positivo allo Zuccante, tamponi al don Vecchi

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Test Incremento considerev­ole dei positivi al coronaviru­s. Le Usl hanno aumentato i luoghi in cui fare i tamponi

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