Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Reyer affonda in Coppa 95 73
Sconfitta pesante in Serbia nella seconda giornata in Europa. La corazzata Partizan ha preso il largo nel terzo quarto. Unica recriminazione l’arbitraggio
Una notte da incubo. La Reyer Venezia affonda a Belgrado sotto i colpi di un Partizan formato corazzata nella seconda giornata di Eurocup. Una sconfitta pesante nel punteggio e nella modalità per una Reyer che dopo un primo tempo disputato con la giusta intensità, è stata spazzata via nel terzo quarto: 33-15 il parziale dei dieci minuti che di fatto sono costati la vittoria agli orogranata. Nella capitale serba, sotto i colpi di MillerMcIntyre e di Thomas la banda di De Raffaele è naufragata come raramente si era visto in passato: Belgrado ha mostrato da par suo fisicità, talento, determinazione e carattere per quaranta minuti, Venezia soltanto per venti. Certo a condizionare e non poco la sfida è stato un metro arbitrale alquanto discutibile, che ha inciso alla lunga anche sulla concentrazione degli orogranata, traditi questa volta da Austin Daye. L’americano ha giocato appena 8 minuti, segnando 5 punti, ma soprattutto ha collezionato altrettanti falli che di fatto hanno interrotto sul nascere la sua prestazione. Ingenuità per lo più, come per altro, ne hanno commesse altri suoi compagni incapaci di decifrare il metro fin troppo casalingo della terna arbitrale. E se in Italia certi errori sono rimediabili, in Europa e specialmente in Eurocup non si possono concedere serate storte di troppi giocatori.
La Reyer, infatti, finché ha avuto benzina, idee e alternative è riuscita a giocarsela alla pari contro un Partizan che ha impostato la partita su ritmi frenetici fin dal primo possesso: le gare a punteggio alto non sono poi le predilette di Venezia, che solitamente dalla difesa trae le migliori energie per poi attaccare. I 42 punti subiti nei primi venti minuti erano già un campanello d’allarme, senza contare i 14 rimbalzi offensivi concessi con buona pace dei lunghi veneziani sopraffatti dall’energia serba. Basta un’immagine per rendere l’idea: un’azione con quattro rimbalzi offensivi consecutivi, conclusa poi con una tripla. Il peggio però per Venezia arriva nel terzo quarto, quando il Partizan dilaga e ingrana la marcia da schiacciasassi: la Reyer perde ogni tipo di riferimento offensivo e difensivo, demoralizzata anche dai mancati fischi, talvolta fin troppo palesi, dei tre fischietti.
Nemmeno il tecnico a De Raffaele e la girandola di cambi fermano un’emorragia difensiva che al suono della sirena ha la forza di un gancio destro in pieno volto. 33 punti subiti, 15 realizzati, e partita di fatto con i titoli di coda ampiamente pronti a scorrere. Ci sarebbe stato da salvare almeno la differenza canestri, per rendere almeno la serata meno amara, ma nemmeno nell’ultimo quarto la musica cambia: Daye e Fotu, i peggiori della serata, si accomodano anzi tempo in panca, mentre Cerella nel garbage time prova a rendere la pillola meno amara assieme al solito Watt ( nella foto Partizan - Dragana Stjepanovic), che di fatto è stato il baluardo di una squadra che ieri sera ha finito troppo presto la benzina esaltando le qualità fisiche e tecniche di un Partizan sembrato impressionante.
Che fosse un girone di ferro lo si sapeva, ora la Reyer ha potuto testarlo con una gara che sicuramente servirà da esempio per affrontare il resto del girone con un’attenzione diversa.