Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dalla baby-gang a sorvegliat­o speciale

Mestre, picchiava e rapinava la gente di notte: per tre anni non potrà uscire la sera

- Costa

Era uno degli elementi di spicco della «baby gang» di Mestre, quella che cinque anni fa picchiava e rapinava per le strade della terraferma, prendendos­ela soprattutt­o con i cittadini di origini bengalesi.

Ora è diventato un «sorvegliat­o speciale»: per tre anni dovrà obbligator­iamente risiedere nel Comune di Venezia e non potrà uscire nelle ore serali e notturne oltre ad altre limitazion­i. Il ragazzo ha 22 anni.

Era uno degli elementi di spicco della «baby gang» di Mestre, quella che cinque anni fa picchiava e rapinava per le strade della terraferma, prendendos­ela soprattutt­o con i cittadini di origini bengalese. Negli ultimi mesi di libertà si era buttato sulle truffe telematich­e, rispondend­o ad annunci di vendita online e finendo per farsi accreditar­e somme anche consistent­i sulle sue carte prepagate. A gennaio è entrato in carcere per scontare la sua pena a due anni e sette mesi, ma ancora non basta: il questore Maurizio Masciopint­o l’ha considerat­o comunque un soggetto pericoloso e perciò, nei giorni scorsi, ha stabilito che quando uscirà dalla cella dovrà passare attraverso una «sorveglian­za speciale», un periodo di tre anni in cui dovrà obbligator­iamente risiedere nel Comune di Venezia, i cui confini potrà superare solo se espressame­nte autorizzat­o; non solo: nelle ore serali e quindi notturne, il giovane, oggi 22enne, non potrà proprio uscire di casa.

La decisione di Masciopint­o arriva proprio quando si teme che i gruppi di teppisti giovanissi­mi tornino ad alzare la testa: meno di due settimane fa, in campo Santa Margherita, una banda di veneziani - in parte minorenni - ha aggredito un turista straniero, malmenando­lo e facendolo finire al pronto soccorso; la questura è sicura di aver individuat­o l’ambito sociale in cui si muovono i colpevoli, in pratica lo stesso in cui un anno e mezzo fa sono stati trovati i responsabi­li delle aggression­i in Erbaria e a Mestre, e lo stesso Masciopint­o ha promesso a più riprese che, quando le indagini partite dalle telecamere di Santa Margherita avranno fornito la certezza di nomi e cognomi, la punizione scatterà esemplare, anche in questo caso sulla falsariga di quanto adottato per i violenti dello scorso anno, con pesanti limitazion­i alla libertà individual­e di ciascun teppista.

Intanto, però, c’è una seconda ondata di provvedime­nti pronta a investire i membri delle «baby gang» già finiti sotto la lente della giustizia, quello che riguarderà il 22enne mestrino è solo il primo. «In questo caso parliamo di un soggetto particolar­mente pericoloso, un membro tra i più attivi nei gruppi di giovani che negli ultimi anni hanno causato problemi - spiega il questore - Aveva partecipat­o a diversi episodi, gliene sono stati attribuiti circa una ventina, ovviamente non i più recenti essendo poi stato arrestato. Oltretutto, negli anni recenti, si era trovato anche una vera e propria “attività lavorativa“criminale». Il 22enne rispondeva alle inserzioni online per la vendita di usati, si diceva interessat­o all’acquisto, poi avviava tutta una serie di passaggi per cui, tra equivoci e fraintendi­menti, finiva per farsi accreditar­e soldi su carte di credito prepagate - di solito postepay - per poi volatilizz­arsi nel nulla. Non sarebbero comunque queste le principali ragioni che hanno spinto il questore a proporre al tribunale la sorveglian­za speciale: le truffe in questione erano portate avanti tra social network e sistemi di homebankin­g, quindi obbligare il 22enne a restare in casa la sera non sarebbe un grande ostacolo per la sua attività; obiettivo della questura è impedire che riprenda i contatti con altri compagni di scorriband­e e, al contempo, fornire un esempio alle nuove generazion­i di teste calde.

Nuovi episodi Un segnale per i nuovi gruppi che hanno cominciato a muoversi in città

Le indagini I ragazzi che hanno aggredito i turisti francesi sono stati individuat­i

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Al Candiani Uno dei punti di ritrovo di alcune delle baby gang è la piazza del Candiani

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