Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Musolino approva il bilancio ma Marinese lo attacca «Basta nomi dal ministero» Vertice tra Spitz e operatori

- A. Zo. – Gi. Co.

Tre mesi e mezzo fa era stato la «pietra dello scandalo», che aveva dato origine alla crisi istituzion­ale che ha portato al commissari­amento dell’Autorità di sistema portuale lagunare. I rappresent­anti di Regione e Città metropolit­ana, Maria Rosaria Anna Campitelli e Fabrizio Giri, da due anni bocciavano ogni documento in cui si parlasse del project financing del terminal di Fusina e così hanno fatto anche con il bilancio 2019 dell’ente. Ieri Pino Musolino, che da presidente è divenuto commissari­o, ha approvato il documento contabile: e così, grazie alla cristalliz­zazione dei conti, Musolino ha anche potuto approvare l’escavo per portare il Canale dei Petroli a quota meno 12 metri, come da piano regolatore portuale.

La notizia arriva all’indomani della manifestaz­ione dei lavoratori portuali, che hanno cantato «chi non salta Musolino è». E il commissari­o ieri ha voluto ribadire di condivider­e i motivi dello sciopero e di aver fatto in modo di superarli nel corso del suo mandato: dagli escavi, appunto, al protocollo fanghi, dalle crociere al Mose. « Il commissari­amento dell’ente, provocato da scelte incomprens­ibili, ha reso tutto più difficile e farraginos­o - ha detto - alle frasi d’effetto abbiamo sempre preferito il confronto costruttiv­o e il lavoro.

Ma ieri anche il presidente di Confindust­ria Vincenzo Marinese ha chiarament­e bocciato il quadrienni­o di Musolino. «Dobbiamo evitare che ognuno chieda per sé per poi farsi calare un nome dall’alto - ha detto - Quattro anni fa è successo così e le conseguenz­e sono evidenti». Ieri nella loro sede del Vega è stato firmato il protocollo d’intesa «Port Community», che mette dalla stessa parte industrial­i, Camera di Commercio, Confcommer­cio e una ventina tra associazio­ni di categoria e soggetti istituzion­ali (ma nei prossimi giorni sottoscriv­eranno anche le singole aziende private). A preoccupar­e i portuali è la mancata rappresent­anza nelle sale dell’Autorità di sistema, che la legge Delrio ha semplifica­to togliendo le categorie. «Musolino si è sempre mostrato collaborat­ivo - ricorda Alessandro Santi, presidente di Assoagenti - ma è innegabile che ci siano troppe questioni aperte». E allora ecco che torna centrale la scelta del nome: «Se il ministero delle Infrastrut­ture crede di potercelo calare dall’alto questa volta si sbaglia di grosso, abbiamo intenzione di farci sentire», ribadisce Marinese. «L’importante è la condivisio­ne, il confronto - conclude poi il presidente di Confindust­ria con un’apertura - Se si ascolta la voce del territorio, che deve avere però i mezzi per parlare, può anche essere riconferma­to lo stesso nome».

Ieri lo stesso Santi, insieme all’ammiraglio Pietro Pellizzari e a dirigenti del Provvedito­rato, si sono incontrati con il commissari­o del Mose Elisabetta Spitz per un vertice sulla modalità di sollevamen­to delle paratoie per limitare i disagi allo scalo. Allo studio ci sono comunicazi­oni più veloci, soprattutt­o relative alla riapertura delle bocche di porto, e un migliorame­nto delle previsioni di marea, per poter comunicare con la massima precisione possibile quando le navi possono arrivare. Sabato, nel primo test di difesa della città, la navigazion­e è stata interdetta per nove ore: alla riapertura sono partite 10 navi.

 ?? (Foto Vision) ?? Tensione in banchina
Mercoledì i lavoratori portuali hanno scioperato per protestare contro i tanti nodi aperti dello scalo
(Foto Vision) Tensione in banchina Mercoledì i lavoratori portuali hanno scioperato per protestare contro i tanti nodi aperti dello scalo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy