Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Apre Conad, ma le gallerie sono in crisi
Moria di negozi negli iper di Mestre e Marcon. Rossetto dal 5 novembre al Valecenter
MESTRE Ieri ufficialmente è sbarcato Conad a «Le Porte di Mestre», l’ipermercato che fino a qualche mese fa ospitava Auchan. Una rivoluzione che dovrà essere portata a termine nei prossimi mesi perché molti dei negozi della galleria (soprattutto al secondo piano) sono chiusi. Il 5 novembre toccherà al Valecenter cambiare marchio, con l’arrivo di Rossetto, ma anche a Marcon si segnala una moria alle attività commerciali. Soffrono pure i supermercati di Mestre.
MESTRE Sono lontani i tempi dell’ampliamento, era il 2013, sono passati sette anni sembra trascorso un secolo. Allora si festeggiavano i cinquanta nuovi negozi che portavano a 130 i punti vendita del centro commerciale Auchan, adesso si conta solo la moria. L’ultimo a chiudere è stato ieri Officine Italia (aperto nel 2017), proprio accanto all’ampia area occupata fino a qualche mese fa dell’ipermercato, trasformando parte della galleria del primo piano in una triste sequenza di serrande abbassate. Sono sedici in tutto, comprese le due mega superfici, proprio nel giorno in cui ufficialmente ha fatto la sua comparsa Conad. Il marchio all’esterno è stato posizionato, i commessi possono sfoggiare le nuove divise, anche se il supermercato è ancora quello vecchio. «A febbraio ci sarà il restyling con il nostro format», spiega Massimo Romano, socio di riferimento del punto vendita di Mestre. Ci lavorano 138 dipendenti, ma una quarantina (ex Auchan) rimangono ancora esclusi. Aspettano l’apertura dello spazio che era occupato supermercato al piano superiore, considerando che la nuova società aveva proposto di impegnarsi perché l’affitto degli spazi sgomberati al primo piano fosse legato all’assunzione degli esuberi. La Cushman & Wakefield (leader nei servizi immobiliari che ad agosto è subentrata per la gestione della galleria) sembra avere delle trattative avviate con attività legate alla casa, al tessile e ai giocattoli.
Ma la crisi del commercio ha colpito duro alle «Porte di Mestre», così come ormai si chiama il centro commerciale, e il futuro sembra ancora a tinte fosche. Il cantiere di Iperlando, a ridosso della rotonda della Castellana qualche centinaio di metri di distanza, sta procedendo a ritmi rapidi, anche se fondamentale per il collaudo e l’agibilità sono le opere di urbanizzazione, a partire dalla strada che dalla rotatoria dovrà portare direttamente all’area. Qualcosa come quasi sei milioni di euro che la società dovrà investire per realizzare una viabilità alternativa per evitare caos e code. L’arrivo (previsto nella seconda metà del 2021) rischia di far deflagrare un equilibrio già precario creando un effetto domino per gli altri supermercati vicini, tra Conad, Interspar e Coop, ma con ripercussioni anche a Marcon, dove il 5 novembre aprirà Rossetto («Il più grande iperalimentare d’Italia vi aspetta in autunno», capeggia nelle serrande ancora abbassate). Perché nemmeno il Valecenter, il primo iper del Veneziano, se la passa bene. Qui sulle 121 aree commerciali, 34 sono sfitti (con tre prossime aperture), ma ci sono ampi spazi occupati da multinazionali (Zara e H&M) e food. «I Comuni non hanno modo di bloccare nuove aperture al di sotto di 2500 metri quadrati se c’è la compatibilità urbanistica — dice l’assessore alla Mobilità di Venezia Renato Boraso — Sono le aziende che devono cominciare a riflettere». Perché i supermercati si stanno moltiplicando in una guerra fratricida che crea danni a tutte le catene.
Difficile oggi vedere i punti vendita alimentari affollati, e anche gli ultimi nati stanno navigando a vista. Un esempio è l’Aldi in via Tina Anselmi, ma pare anche l’Alì in via Sforza, che sta trasferendo alcuni suoi dipendenti al punto vendita di Favaro più frequentato. Del resto la frammentazione sta aumentando sempre più sul territorio, invertendo la tendenza che dagli anni ‘90 aveva portato a realizzare i grandi ipermercati alle porte di Mestre: da Pam al Valecenter, dall’Auchan alla più recente Nave de Vero (che però ha deciso di limitare la parte alimentare). Il prossimo è il nuovo Aldi nell’area dell’ex Umberto I.
Iperlando I lavori procedono spediti ma prima servono le strade dirette