Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mascherine, impennata di multe
I sindaci: «Ora si fa sul serio». Il caso Oxigen a Villorba, 500 ragazzi accalcati a ballare: locale chiuso e maxi sanzione
VENEZIA Mascherine, stretta sui controlli e sulle sanzioni in Veneto. I sindaci: «Ora si fa sul serio». Nel Trevigiano chiuso un locale: 500 ragazzi erano accalcati a ballare. Crescono i ricoveri.
PADOVA La mannaia del Dpcm potrebbe far saltare le serate di calcetto tra amici, ma anche i weekend sugli sci. Tra le reazioni più probabili del ministero della Salute all’impennata dei contagi c’è l’ipotesi della linea «dura»: vietare le attività sportive spontanee che prevedono contatto come calcio, basket e pallavolo, ma anche arti marziali, eccetto quelle individuali.
Salve, almeno per il momento, le società e le associazioni strutturate, agonistiche e dilettantistiche. Dovrebbero proseguire indisturbate se dotate di protocolli anti Covid approntati dalle rispettive federazioni di disciplina.
«Se esce un decreto in cui viene fermata la parte amatoriale dello sport può essere accettato», commenta il presidente veneto del Coni Gianfranco
Bardelle. «Ma lo sport strutturato si è adeguato alle regole con sanificazione, mascherine e distanze e non si può bloccare. Anche chi è al vertice sa che verrebbero meno dei luoghi di incontro».
Ma le indiscrezioni filtrate dal governo hanno già messo in allarme il mondo dello sport amatoriale veneto. «So che il ministro Spadafora sta facendo di tutto per limitare i danni», sospira Diego Baldan, rappresentante veneto di Coordinamento sportivo associato, che raggruppa circa 250 associazioni sportive dilettantistiche e 200 gruppi di sport di base non strutturati, per lo più di calcetto, oltre a una trentina di centri sportivi. «Prima del Covid avevamo 50mila tesserati e dalla riapertura abbiamo avuto soltanto due positivi. Con numeri così bassi, è grave che il governo prenda dentro così lo sport spontaneo: nelle strutture per il calcetto ci sono i protocolli di sicurezza e anche la misurazione della febbre, pur non obbligatoria. Nelle fasi di gioco il contatto è ridotto a pochi secondi».
Senza contare che un bando delle «partitelle tra amici» potrebbe innescare un effetto domino sugli impianti sportivi: «Con i gruppi di calcetto fermi - aggiunge Baldan - molte aziende che gestiscono i campi rischierebbero la chiusura. Come rete lavoriamo con almeno il 40 per cento in meno di tesserati. Un altro fermo di due o tre mesi potrebbe mettere in difficoltà molte associazioni con affitti e spese». Prima ancora che esca il testo del decreto, gli «aficionados» del pallone sono
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Bardelle (Coni) Accettabile soltanto uno stop delle attività amatoriali. Quelle strutturate si sono adeguate con sanificazione e protocolli, non si possono bloccare
"Baldan Con i gruppi di calcetto fermi molte aziende che gestiscono i campi rischiano la chiusura
già in allarme: «C’è un’isteria da parte dei nostri clienti», osserva Mattia Arisi del centro sportivo Vertigo, uno dei punti di riferimento del calcetto a Padova. «Ci chiamano continuamente per sapere cosa faremo se sarà vietato lo sport amatoriale. Rispondo che chiuderemmo. E manderemmo in cassa integrazione quattro dipendenti. Il mio fatturato viene per l’80% dallo sport amatoriale: solo con le attività federate non potrei tenere aperto. Le prenotazioni dei campi continuano ad arrivare: io avverto che potrei cancellarle».
Nel Trevigiano le disdette sono già arrivate: «Attiriamo amatori e tornei per squadre amatoriali ma qualcuno ha già telefonato per tirarsi indietro», spiega Andrea Sartori, gestore di tre campi da calcetto a Quinto. «C’è voglia di giocare: a luglio avevamo il pienone e per tutto ottobre abbiamo avuto i campi occupati».
Al centro sportivo Green Garden di Mestre, invece, la prospettiva della stretta crea una doppia difficoltà: oltre ai
campi da gioco, la struttura ingloba un ristorante. «Avevamo già iniziato tornei e campionati ma se fermiamo lo sport, allora fermiamo tutto», dice provocatoriamente il presidente Fabio Sapori. «Parlo da cittadino: che senso ha limitare lo sport senza agire sui mezzi pubblici. Non so che fare se non pregare che finisca presto questa situazione».
Ma i timori per le anticipazioni sulle nuove regole fanno tremare anche gli appassionati di montagna. «Se chiudono le attività sportive amatoriali lo sci va in apnea. Non possiamo tollerarlo», afferma il deputato di Forza Italia Dario Bond, che annuncia un’interrogazione sul tema al ministro alla Salute Speranza. «Sono molte le attività che ricadono nell’ambito del turismo e creano una notevole economica per i territori. Una su tutte: lo sci. Dobbiamo pensare che se andrà avanti il contagio, non ci sarà una stagione invernale sui nostri comprensori?».
"Sartori Alcune squadre amatoriali si sono tirate indietro dopo aver prenotato il campo