Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’orco è papà: condannato a otto anni e 4 mesi

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TREVISO La scorsa udienza, di fronte al gup Barbara Lancieri, ha confessato. E ha spiegato che aveva ceduto alle pressanti richieste di una fantomatic­a donna australian­a che aveva conosciuto online, che l’aveva convinto che non fosse una cosa grave. Ma quei video dell’orrore, in cui un papà trevigiano si era ripreso mentre commetteva atti sessuali con la propria figlia fin da quando la piccola aveva due anni e mezzo, gli sono costati una condanna a 8 anni e 4 mesi, la stessa chiesta dal pm Giorgio Gava. L’accusa era di violenza sessuale aggravata, produzione e detenzione di materiale pedopornog­rafico.

L’inchiesta era nata dalla polizia australian­a, che scandaglia­ndo il «dark web» dei pedofili locali era incappata in quegli orribili video. A tal punto spudorati che l’ uomo non si era nemmeno preoccupat­o di nascondere del tutto il viso, risultato poi riconoscib­ile, e anche il numero di targa di un’auto. E poi c’erano delle frasi in italiano, che hanno subito spinto gli agenti a rivolgersi ai colleghi della Postale nostrana, che hanno scoperto che quell’orrore nasceva in un paese della provincia di Treviso.

L’incubo per la bimba, che ora ha 7 anni, era terminato nell’estate del 2019, quando la squadra mobile di Venezia aveva messo le manette ai polsi del 46enne, che viveva solo con lei dopo che la madre li aveva abbandonat­i. La piccola è ora stata affidata a un curatore speciale, che con l’avvocato Paolo Ciatara aveva chiesto una maxicondan­na per i danni subiti dalla bambina: tre milioni di euro. Il giudice ha ritenuto che la quantifica­zione debba però essere effettuata da un giudice del tribunale civile, a cui presto sarà trasferita la richiesta. (a. zo.)

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La Postale è risalita all’uomo anche perché non aveva nascosto del tutto il viso
Indagine La Postale è risalita all’uomo anche perché non aveva nascosto del tutto il viso

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