Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fir, quei soci morti in attesa dei ristori: «Soldi ai familiari»
Sul sito Consap le istruzioni per risolvere i casi
VENEZIA ( f.n.) Banche, quei soci azzerati morti prima di ricevere i ristori Fir. Ora che gli anticipi dei rimborsi sono partiti e i primi accrediti giunti sui conti correnti, emerge anche questo lato della vicenda del crac delle ex popolari. Di azionisti con un’età media elevata, che hanno atteso una soluzione, quale che fosse, senza vederla. Fino al caso paradossale di chi sia giunto fino a presentare la domanda di ristoro al Fondo indennizzo risparmiatori, i cui termini sono scaduti il 18 giugno, ma nel frattempo è deceduto, prima di poterlo riceverlo.
La questione è emersa ieri anche da un punto di vista burocratico, con la pubblicazione di una delle delibere della commissione tecnica del Tesoro, che sta sovrintendendo ai rimborsi. Sì, perché la beffa da un punto di vista umano viene raddoppiata da quello burocratico. «Se nessuno avverte del decesso, la domanda approvata segue il suo corso, ma il bonifico trova un conto corrente bloccato e torna indietro - dice Patrizio Miatello, leader dell’associazione Ezzelino -. Il caso è meno infrequenti di quanto si pensi, con una popolazione di soci con età elevata: solo noi abbiamo una ventina di casi di questo tipo su 250 domande presentate. Compresi sei soci delle ex venete tra Brescia e Bergamo, che avevano chiesto il nostro aiuto per compilare la domanda e morti di Covid».
Con il caso di Gianfranco Stechettini, il socio friulano ottantenne morto il 29 settembre in attesa del ristoro, che Miatello ha ricordato nell’assemblea di Curtarolo sabato: «Era venuto in manifestazione a Roma, mi chiamava spesso per sapere a che punto fossimo arrivati. Lo incoraggiavo ad aver fiducia, che c’eravamo. Ma lui non ci credeva».
Ora arriva l’istruzione specifica pubblicata ieri sul sito Consap. «Basterà ora che gli eredi mandino una mail via Pec a Consap segnalando il codice della domanda, la data del decesso e la dichiarazione sostitutiva di atto notorio indicando gli eredi ed un nuovo conto corrente a cui inviare il bonifico del ristoro, comprensivo di una delega al titolare all’incasso - spiega il tributarista Loris Mazzon, che ha sollevato il caso -. La questione va fatta presente, se necessario, anche nel caso in cui Consap abbia già inviato una richiesta d’integrazione dei documenti».