Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Già a ruba lo sport «da casa»

Ansia da lockdown: attrezzi introvabil­i in Veneto

- Pierfrance­sco Carcassi

PADOVA Prima ancora del varo del nuovo decreto, pesi, manubri, tappetini per addominali sono andati quasi esauriti nei negozi veneti di articoli sportivi: in tanti temono un altro lockdown. Introvabil­i alcuni tapis roulant: «Ordinazion­i per fine anno».

Panche, pesi, manubri, cyclette e tapis roulant: con la risalita dei contagi è corsa alla palestra «da garage» e gli attrezzi sono ormai «merce rara». L’arrivo del l’ultimo dpcm ha riportato alla mente i mesi trascorsi tra le quattro mura di casa che il lockdown ha trasformat­o in ufficio, bar, cinema e anche in sala pesi. E, ben prima delle indiscrezi­oni sulla stretta allo sport di base, la paura di un nuovo confinamen­to ha fatto scattare in Veneto la caccia agli articoli del fitness «fai da te».

Nell’ultima settimana l’attrezzatu­ra di base è andata a ruba nei negozi specializz­ati. Vuoti gli scaffali di pesi e manubri nei negozi Decathlon, dove molti modelli sono rimasti disponibil­i a mala pena online. Nel reparto «fitness» del punto vendita di Mestre è avanzata giusto una manciata di manubri da un chilo e mezzo. Ecco quindi che i più gettonati manubri da 5 chili sono introvabil­i.

Sperare in rifornimen­ti è cosa vana: «Tenga d’occhio il sito in modo da comprarli subito » , è il consiglio di un commesso. Inutile anche andare a caccia degli ambìti oggetti in altre province: «Guardi, non ne ho in nessun magazzino, bisogna ordinarli», constata un commesso di Padova, consultand­o il tablet. E i tempi di consegna? «Almeno cinque giorni, ma non lo sappiamo con certezza. I rifornimen­ti sono stati difficili già dopo il lockdown, quando siamo stati presi d’assalto».

Poco distante dai manubri superstiti, spicca il nudo metallo di altre rastrellie­re: erano piene di cavigliere con pesi, maniglie per fare i piegamenti a terra e barre ad aggancio rapido per le trazioni, tutto armamentar­io di cui veneti hanno fatto incetta. La stessa sorte è toccata ai tappetini per yoga, addominali e pilates: resta soltanto qualche confezione. Ma c’è chi preferisce la corsa: ultimi pezzi anche per le magliette in tessuto tecnico e per gli attrezzi per la tonificazi­one di cosce e glutei.

Scaffali vuoti anche nel Trevigiano: «Avevamo fatto rifornimen­to di articoli a settembre. Ora ho solo qualche manubrio rimasto», spiega una commessa del negozio Sportler dove i clienti si contendono le cyclette. «Le vendevamo molto anche prima», precisa.

Infatti, la febbre della «corsa all’attrezzo» era già esplosa a giugno e, come allora, non risparmia i prodotti più costosi. Panche piane e tapis roulant in testa. «Abbiamo i magazzini pieni, ma per alcuni modelli di tapis roulant ci sono le prenotazio­ni: se si ordina adesso la consegna può essere anche a fine anno», avverte Giorgio Agostini, titolare del negozio Mad sport di Mestre. Qui due o tre persone al giorno comprano un tapis roulant pieghevole, e più di qualcuno torna per dotarsi di tutto l’occorrente per fare palestra in casa. «Non vendiamo come a giugno, ma la differenza nell’ultima settimana si è vista. C’è un po’ di ansia tra i clienti per le restrizion­i, qualcuno ha paura di andare in palestra. Ho sentito anche dire: “mi hanno fregato con l’altro decreto, stavolta non succederà”».

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