Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Da sapere
Dai Colli Euganei alle Dolomiti del Trent i - no. Ancora una volt a , il Giro d’ I t a l i a ha scelto alcuni de i luo ghi più belli del Nordest per la sua seconda e terza sett ima n a d i questa inedita corsa autunnale. Lasciata Cervia, la Corsa rosa arriverà nella città di Rovigo, caratterizzata da un bellissimo centro storico e dall’attività culturale di Palazzo Roverella, dove fino al 17 gennaio è possibile visitare la mostra dedicata a Marc Chagall. Prima dell’arrivo a Monselice, i corridori saliranno sui Colli Euganei, fra il Roccolo e il Calaone. Mete di passeggiate e giri in bicicletta nel weekend, «the Hills of Venice», le colline di Venezia, come sono stati ribattezzati in un fortunato libro di Patricia Guy sono uno straordinario crocevia di proposte gastronomiche e di cantine che fanno dei tagli bordolesi o del moscato i punti di eccellenza. Monselice è una delle città murate come Este e Montagnana (e Cittadella a nord della provincia), di cui segnaliamo la passeggiata lungo il «santuario diffuso» delle Sette chiesette che incrociamo sulla collina. Un suggerimento per fermarvi a cena? Spostatevi a Este, c’è il nuovo ristorante Incalmo, dove in cucina troviamo Francesco Massenz e Leonardo Zanon.
Il giorno dopo il Giro tocca le colline del Prosecco Superiore,
che lo scorso anno sono diventate patrimonio dell’umanità. Si parte da Valdobbiadene e si arriva a Conegliano passando attraverso Col San Martino, Pieve di Soligo e scalando il Muro di Ca’ del Poggio, dove incontriamo un hotel ristorante da cui si può godere di una vista emozionante sui terrazzamenti e sui vigneti. Guardando queste pendenze si può capire perché per i vignaioli che qui lavorano è così indicata l’espressione «vendemmia eroica». All’arrivo, come a ogni tappa, il vincitore festeggerà, ovviamente, con una bottiglia di Prosecco Superiore: Astoria, che ha la sua tenuta in queste terre, è partner per la nona volta del Giro.
Domenica il Giro riparte dal Friuli con una frazione che tocca la pianura in provincia di Udine e arriva fino a Villa Santina, in Carnia. Per scendere lungo Poffabbro fino a Piancavallo, uno dei poli sciistici della regione, famoso per la bravura dei maestri di sci. Prima di lasciare Udine, fermatevi al «Vitello d’oro», ottimo ristorante di pesce in centro città gestito dalla famiglia Sabinot.
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La tappa che varrebbe la pena essere ripercorsa in auto dal punto di vista turistico è quella del 20 ottobre da Udine a San Daniele del Friuli. I ciclisti potranno vedere i luoghi più caratteristici della provincia dal capoluogo con il suo centro dominato dal castello a Cividale del Friuli, uno dei centri più importanti della cultura longobarda in Italia. La Corsa passerà attraverso uno dei tanti castelli della regione, quello di Susans, e terminerà a San Daniele del Friuli, dove il vicino Tagliamento divide la provincia di Udine e quella di Pordenone ( Di là e di ca da l’aghe. L’«Acqua», aghe, è il fiume che nasce sul passo della Mauria e sfocia fra Bibione e Lignano). Se tornate a San Daniele, prenotate la visita in uno dei prosciuttifici dove stagionano i prodotti Dop che prendono il nome dalla cittadina friulana. Se attraversate il Tagliamento, andate al ristorante «La Torre» nel castello di Spilimbergo
Il 21 ottobre il Giro torna in Veneto, da cui prende il via la tappa che termina a Madonna di Campiglio. Si parte da Bassano del Grappa, la città il cui simbolo è il ponte degli Alpini, tutto in legno, sul Brenta. Più volte distrutto e ricostruito, è stato disegnato da Andrea Palladio nel 1569. Vicino al ponte merita una sosta il ristorante «Impronta»: lo chef Cristopher Carraro ha imparato il mestiere da Berton, Cracco e Cannavacciuolo.
In Veneto
Rovigo e il suo centro, i Colli Euganei e quelli del Prosecco Superiore Bassano e il ponte
In Friuli
La montagna in Carnia e l’arrivo a Piancavallo La capitale longobarda e la città del prosciutto