Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Viminale chiederà i danni alla coop I funzionari (forse) alla Corte dei Conti

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VENEZIA Il ministero dell’Interno chiederà i danni per la gestione – illecita, secondo i pm Lucia D’Alessandro e Federica Baccaglini – dell’hub per i richiedent­i asilo all’ex base militare di Conetta. Ma lo farà, per il momento, solo nei confronti dei vertici della Edeco, a cui era stato affidato l‘incarico, e alla stessa coop padovana, di cui è stata richiesta la chiamata in causa come responsabi­le civile. E proprio per questo ieri mattina il gup veneziano Francesca Zancan è stata costretta a rinviare tutto al 10 novembre, quando la Edeco si presenterà con un proprio legale per cercare di opporsi.

L’udienza di ieri è stata tutta dedicata alle parti civili. Sono stati ammessi l’Associazio­ne per gli studi giuridici sull’immigrazio­ne e il Viminale, appunto, che però non si è costituito contro i propri dipendenti: a processo ci sono infatti l’ex prefetto di Venezia Carlo Boffi (un secondo, Domenico Cuttaia, è stato stralciato per motivi formali ma sarà riunito più avanti), l’ex vicario Vito Cusumano, la dirigente Paola Spatuzza e i funzionari Rita Francesca Conte, Luciano Giglio e Gabriele Ballarin. L’Avvocatura ha detto che in caso di condanna verrà contestato un danno erariale alla Corte dei Conti.

Il Viminale punta a chiedere i danni dunque al padovano Simone Borile, dominus della Edeco, alla moglie Sara Felpati, al presidente del cda Gaetano Battocchio e alla consiglier­a Annalisa Carraro. Questi ultimi sono accusati in primis di frode in pubbliche forniture, perché avrebbero impiegato meno operatori di quelli previsti dal capitolato, risparmian­do denaro (da qui l’accusa di truffa). Ai funzionari statali è invece contestato di aver anticipato quelle ispezioni, sia da parte della Prefettura stessa che da parte dell’Usl, che, secondo i pm, avrebbero dovuto essere a sorpresa per rilevare se tutto era gestito in maniera corretta. Cuttaia, Boffi e Cusumano avrebbe poi anche falsamente dichiarato che fossero a sorpresa.

Il gup Zancan ha invece rigettato per tardività la richiesta di costituzio­ne di parte civile di alcuni dei migranti che erano stati ospitati all’hub di Conetta e anche dell’associazio­ne Pink, che tutela i diritti Lgbt e contestava che in quella sede questi non fossero garantiti. Tra tutti e 12 gli imputati (c’è anche il medico padovano Marco Arboit per un subappalto che non si sarebbe potuto fare) solo Boffi ha deciso di affrontare subito il processo con il rito abbreviato e proprio il 10 novembre la procura farà la sua requisitor­ia. Gli altri probabilme­nte saranno rinviati a giudizio nell’udienza del 26 novembre. (a. zo.)

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Una protesta per le condizioni del centro di Cona, arrivato a ospitare più di mille migranti: è stato chiuso nel dicembre del 2018 dopo le proteste
Arrabbiati Una protesta per le condizioni del centro di Cona, arrivato a ospitare più di mille migranti: è stato chiuso nel dicembre del 2018 dopo le proteste

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