Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Chioggia, due milioni di danni dalla tromba d’aria

Il sindaco scrive alla Regione per lo stato di crisi per calamità: «Un fondo per i risarcimen­ti»

- Andrea Rossi Tonon

CHIOGGIA A Chioggia è iniziata la conta dei danni. Ieri mattina il sindaco Alessandro Ferro ha effettuato un nuovo sopralluog­o nelle zone colpite dalla tromba d’aria dopo quello di giovedì pomeriggio: secondo le prime stime effettuate dai tecnici e dalle rilevazion­i dei privati si parla di un danno di almeno 2 milioni di euro. Il tutto senza contare il denaro necessario per risistemar­e la spiaggia. In questo caso bisognerà ripulirla dai detriti ma anche intervenir­e con un nuovo ripascimen­to, l’ennesimo, che richiederà altre decine di migliaia di euro.

Date le criticità riscontrat­e al termine del sopralluog­o il sindaco ha inviato una comunicazi­one ufficiale alla Regione e alla Protezione civile affinché venga dichiarato lo stato di crisi per calamità e sia messo a disposizio­ne della città un contributo per fare fronte alle richieste di risarcimen­to dei danni patiti dai cittadini, imprese e associazio­ni, a causa dell’eccezional­e evento meteorolog­ico. Le zone più colpite sono state quelle di Sottomarin­a, in particolar­e nella sua fascia centrale, e Borgo San Giovanni. Il tornado si sarebbe formato in acqua e poi si è avvicinato alla costa fino a toccare terra, questo ha determinat­o gravi danni lungo tutta fascia costiera, scoperchia­ndo i tetti dei magazzini degli stabilimen­ti balneari e dei campeggi, portando via con sé anche dell’attrezzatu­ra mentre in città sono caduti rami di alberi, alcuni sono stati direttamen­te sradicati. Diverse tettoie sono state sollevate come anche le tegole del tetto del bar adiacente alla stazione ferroviari­a. All’interno del cantiere del Mose una gru è stata letteralme­nte piegata dal vento finendo per sfiorare un gruppo di operai mentre un container è stato spinto in acqua.

Prima, durante e dopo il passaggio della tromba d’aria la città è stata spazzata da una forte bora accompagna­ta da un’abbondante pioggia che ha portato alcune strade e piazze ad allagarsi, probabilme­nte per i tombini intasati. Il baby Mose è entrato regolarmen­te in azione, limitando i danni della marea, arrivata però solo a quota 91, pochi centimetri sopra il livello di esercizio della piccola diga, che si alza a 88: questo proprio grazie al Mose, che ha tenuto fuori dalla bocca di porto l’acqua a 144. In ogni caso Ferro ha annunciato che convocherà un tavolo tecnico con Provvedito­rato, Consorzio Venezia Nuova e la ditta incaricata al sollevamen­to delle paratoie per capire se in condizioni come quelle di giovedì, sia possibile anticipare l’entrata in funzione del sistema.

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La tromba d’aria di giovedì a Chioggia
Paura La tromba d’aria di giovedì a Chioggia

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