Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tav, sciolto il nodo Vicenza il Cipe spinge la tratta veneta
Riparte anche la Via del Mare. De Berti: «Ora valutiamo le offerte»
VENEZIA Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato il progetto preliminare del secondo lotto dell’«attraversamento di Vicenza» della linea ferroviaria sulla tratta Verona-Padova. L’annuncio è della vicepresidente della Regione, Elisa De Berti. Pubblicata anche la convenzione del project financing della Via del Mare.
VENEZIA L’attraversamento di Vicenza è stato il nodo, di nome e di fatto, da sbrogliare per spingere l’alta velocità-alta capacità verso est. La «baruffe» cittadine sulle fermate (in fiera sì, in fiera no) hanno rallentato la Tav per anni. Ora il treno è decisamente ripartito, per così dire: dal Cipe è arrivato un via libera importante proprio sul nodo di Vicenza. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica ndr) ha approvato ieri il progetto preliminare del secondo lotto funzionale dell’ «Attraversamento di Vicenza» della linea ferroviaria sulla tratta Verona-Padova. L’annuncio (e la soddisfazione) è della vicepresidente della Regione, Elisa De Berti, che negli ultimi 5 anni, da assessore alle Infrastrutture, delega che ha conservato, ha passato più tempo al Mit, il ministero dei Trasporti, che in laguna. Obiettivo delle innumerevoli «missioni romane» era proprio sbloccare una serie di opere definite strategiche.
Il progetto definisce l’ingresso da Ovest e l’attraversamento della città di Vicenza, una nuova linea in affiancamento a quella storica. Costo: circa 850 milioni di euro, dei quali 150 già finanziati. Coinvolti anche altri comuni: Altavilla Vicentina, Creazzo, Sovizzo, Torri di Quartesolo e Vicenza appunto. Il tratto interessato include la realizzazione della nuova fermata «Fiera» ma anche una nuova linea di trasporto pubblico locale con bus elettrici dalla nuova fermata fino a Camisano, di circa 12 chilometri. Nel «pacchetto» benedetto dal Cipe ci sono interventi di riassetto della viabilità; interventi idraulici tra cui la cassa di espansione sul torrente Onte. «Si chiude così un iter - commenta De Berti - che nel corso degli anni ha avuto uno sviluppo procedurale e progettuale complesso, e aggiungiamo un altro importante tassello al pieno e funzionale completamento della nuova linea AV/AC Torino-Milano-Venezia, infrastruttura ferroviaria che la nostra Regione considera fondamentale per migliorare la mobilità del territorio: significativa riduzione dei tempi di percorrenza e alleggerimento della rete ordinaria. Auspichiamo - prosegue la vicepresidente - che il governo reperisca celermente i 700 milioni di euro mancanti». Il Cipe in questi mesi si è occupato di Veneto anche sul fronte della Via del Mare, altra «incompiuta» dell’era pre leghista in regione. Una storia che ha i connotati del simbolo. Di ieri la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della delibera di giugno scorso con cui il Cipe ha approvato lo «schema di convenzione» del project financing della «Via del Mare», che collega l’autostrada A4 a Jesolo e ai litorali. «Questa pubblicazione, avvenuta a seguito del via libera al provvedimento da parte della Corte dei Conti - spiega ancora De Berti - consente finalmente la conclusione della lunga e travagliata procedura di gara». Il progetto preliminare era stato approvato, sempre dal Cipe, nel lontano 2012 e in cassaforte, da allora, ci sono le due buste con altrettante offerte per il project financing. «Congelate» dalla «Grande retata» che nel 2014 spazzò via un intero sistema politico-economico. Le due proposte portano la carta intestata di Adria Infrastrutture, la società finita nell’occhio del ciclone per le indagini e di Sis, la stessa società che sta lavorando al completamento della superstrada Pedemontana. Che succede ora? «Vogliamo procedere con la valutazione tecnica e della sostenibilità economico-finanziaria delle offerte presentate. - spiega la vicepresidente - Veneto Strade, per conto della Regione, sta studiando le soluzioni per favorire la distribuzione del traffico in arrivo a Jesolo dalla nuova infrastruttura». La «Via del Mare» sarà una superstrada lunga circa 20 km e collegherà il casello di Meolo sulla A4 e Jesolo. Il costo previsto, coperto interamente da capitale privato, supera i 200 milioni di euro. Fumata nera, o quasi, invece per l’A22. Sul tavolo la richiesta del Mit e dei soci pubblici di Autobrennero a Bruxelles per una deroga alla direttiva europea: un’ulteriore proroga decennale della concessione. Ieri, però, il commissario europeo agli affari esteri, Paolo Gentiloni, ha fatto presente che il margine di manovra «è davvero ridotto».