Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Gli acquisti di fretta, le code e i negozi

Clienti e gestori alle prese con la nuova ordinanza di Zaia: «Shopping di fretta? Mai»

- di Emilio Randon

Viaggio tra clienti e gestori alle prese con la nuova ordinanza di Zaia che mette un limite agli ingressi

VICENZA Fare shopping è un piacere, e sennò che piacere è? Lo era, come per il caffè, ora non più: il taylorismo entra nei negozi del lusso e impone la pratica del tempi e metodi come in fabbrica: la commessa guarderà l’orologio, poi la cliente, là fuori la coda che si allunga: «Che fa signora? Compra o non compra?».

L’ultima ordinanza agrimensor­ia fissa nel numero di 40 metri quadri assegnati all’avventore per abitare un esercizio – qualunque – non dice cosa deve comprare e in quanto tempo debba farlo, ma deve affrettars­i. L’indecision­e va a detrimento del cliente successivo e il terzo fuori in strada può anche spazientir­si e cambiare indirizzo. Da martedì ogni negozio ha l’insegna del numero massimo di clienti consentiti.

Pavin Exclusive, Corso Palladio, Vicenza. Le due commesse riservate e adeguate al locale sono perplesse: «Cosa dovremmo fare? Cercheremo di farglielo capire, cortesia e tanta pazienza. Si spera anche nella buona educazione del cliente». Ecco, questa storia del tempi e metodi che entra d’inciso nel commercio porta con sé uno sgradevole effetto collateral­e: scombina una consuetudi­ne, tarpa il piacere e reprime l’aspirazion­e – quella di girovagare tra gli stand, scorrere con gli occhi la mercanzia, entrare e magari non comprare niente – niente di tutto ciò sarà più possibile, non è vietato ma sconsiglia­to. Il «mi suggerisca lei signorina cosa posso regalare a mia moglie che ha pressapoco a stessa taglia» è fuori discussion­e. Astenersi perditempo, addio a tutte queste meraviglio­se sciocchezz­uole sepolte dalle necessità sanitarie. La dissuasion­e funziona un po’ come i cordoli sulle strade: se la ignori scassi le sospension­i, se la rispetti metti a dura prova la tua pazienza. Per le spese di Natale pare ne servirà parecchia.

«Io pressata dalla gente, in un negozio con la commessa che mi guarda come fossi in posta non ci entro nemmeno – dice la giovane signora in aria di compere – ma anche no, se vado a fare shopping è per me, farmi venire delle idee, capire cosa mi piace. Lo devo fare con l’assillo di chi mi sta dietro? Ma figuriamoc­i».

Centro commercial­e le «Piramidi» di Torri di Quartesolo. Alla porta Uno un cartello avverte che la capienza massima del centro è di 2.228 persone. Come le contino non si capisce, se ne capisce l’inutilità perché le persone non ci sono. Manca l’addetto alla computiste­ria umana e anche il totalizzat­ore, mancano i clienti: «Come li conto? Si va a spanne diciamo, diciamo che qua dentro si capisce quando è troppo». Max 55 persone dice il cartello quando a comprare ce ne saranno una decina, l’esagerazio­ne ammonitori­a che tutto sovrasta e intima non è mai parsa così inutile come qui nel tempio della spesa giacché mai come in questo fine settimana la clientela è sembrata rarefatta: nessuna coda all’abbigliame­nto, all’occhialeri­a o al gioiello, i locali del grande centro commercial­e delle Piramidi ieri pomeriggio erano ampiamente vuoti.

Gli unici in coda li trovavi dal tabacchino. E dove non si conta ci si appella all’umana comprensio­ne, «anche il direttore è malato abbia pazienza». I pasti da McDonald’s si prendono come nei film di fantascien­za pigiando su certi schermi giganti, si sceglie il piatto, si infila la carta di credito e poi si va al banco; ritirata la pietanza si consuma nel silenzio assoluto con le cameriere che fanno da addette alla security. Giovani gli avventori o giovanissi­mi perché la procedura leva l’appetito agli anziani. E anche questa è dissuasion­e.

Nel tempio del consumismo il Natale è lontano, il rito si presenta fiacco e i fedeli sono in crisi: a chi dare ascolto? Alle invocazion­i delle promozioni - «Black friday, 70 per cento di sconti» – che dicono affrettati, compra e consuma, godi e vivi, o agli altri cartelli delle ammonizion­i che dicono tutt’altro: godi di meno, astieniti, riguardati e igienizzat­i, stai in coda e se proprio non sai farlo, stai a casa tua?

La piccola distribuzi­one perderà quote di mercato ma vince in umanità, in centro, dal classico casolin si compra ancora col conforto della compassion­e. Latterie Vicentine, formaggi e salami, il cartello indica quattro persone max, quattro per venti fa 80, «non è mio il conto, lo hanno fatto le Latterie Vicentine a cui pago l’affitto» - il casolin si guarda intorno, computa a memoria, si perde - «12 per 5 fa 60, sessanta, noi ne abbiamo 80, insomma noi qui siamo solo affittuari, che conti dobbiamo fare? E lei, si tiri su la mascherina che le è caduta dal naso».

Chi ne ha 80 di metri, chi 60, chi ne ha solo 40 come la drogheria di via Zambeccari deve accontenta­rsi di un cliente per volta e subito fa sparire il giornale esposto sul banco: «Ha visto? che sbadato, anche a questo devo pensare, non si possono esporre giornali, dovrei igienizzar­lo ogni volta e poi dovrei cacciare fuori lei o la signora, siamo in troppi, neanche ai tempi dell Duce era così, e sì che lui era uno dritto». La signora vuole del radicchio di stagione, nell’indecision­e rimaniamo entrambi a parlare di lockdown e di Maradona: «Ha letto che a Napoli protestano perché non possono commemorar­lo adeguatame­nte in procession­e. Ma mi facciano il piacere».

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 ??  ?? Alle «Piramidi» Vetrine con sconti per il Black Friday, ma poca gente davanti ai negozi: languono gli affari in vista del Natale
Alle «Piramidi» Vetrine con sconti per il Black Friday, ma poca gente davanti ai negozi: languono gli affari in vista del Natale

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