Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Case di riposo, 35 euro l’ora agli infermieri che smontano dalla corsia
VENEZIA La coperta è corta, sospira il presidente della Regione, Luca Zaia, non traggano in inganno le folle che si sono presentate all’ultimo concorso per l’assunzione di infermieri negli ospedali veneti perché sono gli stessi che lasceranno «scoperte» le trincee più esposte nella guerra al coronavirus: le residenze per gli anziani. Non sono le munizioni o i letti che mancano in Veneto, ciò che comincia a scarseggiare sono i soldati. In particolare gli infermieri. Così le Usl stilano una convenzione per consentire agli infermieri impiegati negli ospedali di dedicare qualche ora del loro tempo libero. Con la previsione, in più, di un incentivo economico di 35 euro l’ora per il tempo dedicato oltre al normale orario di lavoro. Di fatto si tratta di un vero e proprio appello agli infermieri del sistema sanitario del Veneto a prestare servizio straordinario,oltre l’orario normale in corsia, nelle case di riposo della regione. A lanciarlo è il presidente Luca Zaia: «Chiediamo a chi lo può fare di prestare la propria opera, extra orario di lavoro, presso le case di riposo. È volontariato, ma sarà retribuito, 35 euro all’ora. Faccio appello a tutto il nostro personale infermieristico, magari anche solo per fare un’ora nelle Rsa, perché sono in estrema sofferenza. Mentre c’è chi parla di Natale, dei regali e del cenone, nelle case di riposo abbiamo anziani isolati a causa del virus che non vedono più i parenti da mesi». ( m.za.)