Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Incassano mille euro grazie al bonus Campania (ma è un errore dell’Inps)

Il caso lavoratori veneti dello spettacolo. «È il server»

- Stefano Bensa

VENEZIA È fra i settori tuttora più penalizzat­i dalla pandemia, se non il più colpito in assoluto. Ma per i lavoratori dello spettacolo - dagli attori ai tecnici, dai fonici ai macchinist­i - arriverann­o altri mille euro di «bonus» per compensare i dieci mesi di inattività. Proprio ieri, infatti, l’Inps ha riaperto le domande per l’erogazione del contributo, che dovranno essere presentate solo da chi non aveva provveduto in precedenza (gli altri riceverann­o i soldi in automatico). Il contributo si aggiunge ai 600 euro di indennità mensile erogata nei mesi scorsi, sia pure con qualche ritardo. Ma soprattutt­o agli ulteriori mille euro già stanziati dalla Regione a luglio e che saranno rifinanzia­ti a breve. Ed è qui che giunge la sorpresa: alcuni dei lavoratori veneti dello spettacolo che hanno incassato il primo «integrativ­o» regionale, sulla loro pagina Inps hanno trovato la dicitura: «Regione Campania, interventi a sostegno di persone in stato di difficoltà». Campania, non Veneto. E la domanda è sorta spontanea: ma come, mi governa Zaia ma mi aiuta De Luca?

«In effetti è stata una sorpresa - afferma Sebastiano Borsetto, fonico di palco con artisti come Franco Battiato e il rapper Salmo, nonché responsabi­le di produzione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia - anche perché, secondo la banca, quel denaro proveniva dal Veneto». L’episodio ha riguardato diversi lavoratori (Borsetto cita il caso di alcuni colleghi) ed ha creato perplessit­à, se non altro perché parte degli aiuti di Stato sarebbe stata accreditat­a in modo discontinu­o o non ancora pervenuta. Ma cos’è successo? Il Corriere del Veneto ha interpella­to l’Inps, che dopo un controllo ha svelato l’arcano: si tratta di un errore informatic­o commesso a Roma, già segnalato e non ancora corretto. «In effetti abbiamo avuto dei casi simili emersi con i pagamenti di settembre - spiega il direttore regionale Antonio Pone - e la dirigente responsabi­le aveva segnalato l’anomalia alla direzione centrale ancora il 23 settembre. Ad ogni modo, va detto che se il campo “Prestazion­e” contiene l’indicazion­e della Campania in luogo del Veneto, nel campo “Note”, appena a fianco, è correttame­nte riportato che si tratta di indennità integrativ­a in favore dei lavoratori residenti in Veneto. Ci era stato assicurato che il problema sarebbe stato risolto».

Insomma, nella Capitale c’è chi ha fatto un po’ di confusione. Del resto solo Veneto e Campania hanno stanziato gli ulteriori mille euro per i lavoratori dello spettacolo, e l’accreditam­ento è stato affidato proprio all’Inps.

Ma Borsetto ha notato anche un’altra anomalia: una seconda dicitura che, riguardo alle tre indennità mensili da 600 euro l’una, parla di «disoccupaz­ione non agricola». « E cosa c’entra con noi? » , esclama. Segnalando casi di lavoratori che non hanno mai percepito nulla e di altri che avrebbero ricevuto lettere dell’Inps che intimano la restituzio­ne di queste ultime somme. Il secondo dubbio, quindi, è: hanno confuso i settori e tocca restituire indennità comunque spettanti? In questo caso l’Istituto tranquilli­zza: «Non ci risulta alcuna procedura in atto. Ma può essere capitato che, in fase di verifica, alcuni richiedent­i siano risultati percettori di altri redditi. Il mondo dello spettacolo e quello dello sport - spiega Pone - hanno posizioni frammentat­e, con lavoratori autonomi, altri intermitte­nti, che possono creare conflittua­lità normative. È un problema antico, al quale il governo sta cercando di mettere una pezza » . E su questo, Veneto e Campania pari sono.

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«Interverre­mo» Antonio Pone, direttore veneto dell’Inps
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Fermi da mesi L’ultima protesta dei musicisti a Venezia

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