Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rogo doloso due arrestati I dubbi sui mandanti
Jonathan Causin, 38enne di Quarto d’Altino, pluripregiudicato per furti, era stato il piromane che aveva appiccato l’incendio. Bruno Tommasini, 72 anni, veneziano, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per aver fatto parte della Mala del Brenta, era stato invece il mandante. Il prezzo del «lavoro»? Tremila euro, stando a quanto concordato tra i due al telefono. Si è, almeno in parte, fatto luce sul devastante incendio che nella notte dello scorso 10 giugno causò danni per oltre 600mila euro, alla carrozzeria Roggia nel quartiere di Fiera a Treviso: in fumo molte auto, la struttura della ditta che conta anche un autonoleggio e una concessionaria. La natura dolosa fu subito evidente ai vigili del fuoco. A distanza di poco più di cinque mesi gli investigatori della squadra mobile di Treviso, coordinati dal dirigente Claudio Di Paola, hanno individuato i colpevoli: entrambi sono accusati di incendio doloso e danneggiamento e nei loro confronti è stata emessa ordinanza di custodia cautelare. Decisiva l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza comunali (si scorgevano gli spostammenti, a fari spenti, dell’auto del malvivente) ma soprattutto il segnale dello smartphone da lui utilizzato quella notte e intestato ad un prestanome. Gli investigatori sono riusciti a tracciare i movimenti del 38enne: dopo aver appiccato il rogo Causin ha raggiunto il parcheggio del pub Colonial Inn di Silea, abbandonando qui gli abiti utilizzati per il colpo oltre a inneschi, una tanica e alcool. Analizzando il traffico dello smartphone del piromane, gli investigatori sono risaliti a Tommasini. Secondo gli investigatori l’indagine non è però conclusa: ci sarebbe, secondo gli inquirenti, un livello superiore a quello dello stesso mandante. Sia Causin che Tommasini non hanno infatti finora voluto spiegare i motivi del rogo. Per questo motivo sono già state eseguite dagli investigatori alcune perquisizioni domiciliari.( n.c.)