Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Natale, le luci in piazza «Vengano le famiglie» Negozi, sos al governo

Niente piste di pattinaggi­o. Le «porte del Paradiso» fanno discutere. Vertice sul commercio con i deputati

- Mo. Zi. – A. Zo.

«Alza le casse, ancora»,

MESTRE dice al tecnico, mentre iniziano le note di White Christmas. Poi, alle 16.45, l’albero di Natale di piazza Ferretto accende le luci e alle famiglie in centro per lo «struscio» in tempi di Covid sfugge un «oh». Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro non ha voluto mancare ieri a un momento simbolico in un periodo così difficile. «Oggi lo facciamo nel cuore di Mestre - ha detto - la prossima settimana in piazza San Marco a Venezia. Ma ce ne saranno in tutti i quartieri, vogliamo che la gente e le famiglie escano, con prudenza, per dimenticar­e la durezza del periodo». Ma basta guardarsi attorno per vedere nel «salotto» di terraferma decine di vetrine vuote, e non è solo colpa del Covid. «E’ una crisi globale, ma c’è anche un cambiament­o della struttura stessa del commercio - prosegue Brugnaro - bisogna essere reattivi e interpreta­re i fenomeni di oggi, per esempio e-commerce o app». Sì al sostegno ai negozi chiusi, no al reddito di cittadinan­za. «Una paghetta sociale che disincenti­va i giovani - conclude - Invece è proprio in un periodo di crisi come questo che chi riesce a progettare il futuro è avvantaggi­ato».

L’albero di piazza Ferretto è alto 17 metri e ha un tunnel di luci che può essere attraversa­to. Ce ne sono altri 54 in tutta la città, mentre le luminarie sono lunghe complessiv­amente 20 chilometri. In piazza Ferretto sono state anche installate una grande stella illuminata e due «porte del paradiso» dal lato di via Poerio, che hanno sollevare qualche polemica social, anche se ieri tanti le fotografav­ano. Mancherà invece una delle grandi attrazioni degli ultimi anni, ovvero le piste di pattinaggi­o, a rischio assembrame­nti.

La crisi del commercio è dura, anche se in questi giorni, complici Black Friday e Black Week si sono viste lunghe code fuori dai negozi. Ieri i parlamenta­ri veneziani hanno fatto squadra al tavolo permanente convocato dall’assessore competente Sebastiano Costalonga. Si è parlato di ristori per negozianti ed esercenti delle città d’arte, indipenden­ti da zone gialle e rosse, ma anche di un regolament­o dei Beni Culturali che tenga conto che con le attività tutte spostate sui plateatici, le categorie hanno bisogno di attrezzars­i anche per l’inverno, con riscaldame­nto e luci. Riflettori accesi sulla sicurezza urbana e soprattutt­o sulla criminalit­à che dal lockdown di marzo ad oggi in Veneto ha fatto proliferar­e le nuove imprese.

Diverse le defezioni: assenti i 5S (ma lo staff di Alvise Maniero ha seguito e preso appunti) e Forza Italia (Renato Brunetta ha fatto di tutto per poter presenziar­e online, ma assicura la completa disponibil­ità); per il Pd ha partecipat­o Nicola Pellicani; la Lega era quasi al completo tra i deputati Giorgia Andreuzza e Alex Bazzaro e l’europarlam­entare Rosanna Conte. «Tutti porteranno a Roma il “Progetto Venezia” – riassume Costalonga – Come dice Andreuzza: ci mettiamo tutti addosso la maglia del Venezia e giochiamo in squadra». Nella hot list delle richieste, al primo posto c’è il finanziame­nto della Legge speciale con 150 milioni l’anno. Poi una nuove cornice sui plateatici che tenga conto che distanziam­ento e cautele non passeranno, ma saranno un nuovo paradigma per gli anni a venire. La questione è complessa perché incrocia gli interessi della criminalit­à: su 2700 imprese nate in Veneto dal lockdown, ricorda Pellicani, 900 hanno titolari pregiudica­ti e 200 persone con precedenti per mafia.

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Voglia di festa Ieri il sindaco Luigi Brugnaro ha acceso le luminarie e ha scattato il selfie con la moglie Stefania
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(Errebi). La novità (che fa discutere) sono i cancelli luminosi

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