Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Assalto ai negozi «Così rischiamo la fascia arancione»

Zaia: «Senza l’aiuto di tutti non ne usciamo»

- Martina Zambon

VENEZIA Grandi negozi di elettronic­a, marchi sportivi ma anche le catene nelle vie dei centri storici. Il combinato disposto di Black Friday, shopping natalizio, riapertura al sabato dei grandi negozi e contingent­amento agli ingressi ha riempito i cientri storici di gente e code. Zaia ammonisce: «Con un Rt alto, il passaggio in zona arancione è dietro l’angolo».

VENEZIA «Durante la prima ondata avevamo paura di morire, ora pensiamo che il problema sia di “altri”, quelli che finiscono dentro l’ospedale accanto a cui si passa dedicando un pensiero distratto, come quando si passa accanto a un carcere». Le parole del presidente della Regione Luca Zaia tradiscono, forse per la prima volta, l’amarezza. Amarezza perché gli appelli contro gli assembrame­nti, reiterati fino alla nausea, cadono nel vuoto. Lo dimostrano video e foto che lasciano pochi dubbi. «Li avete visti i centri storici, i corsi cittadini presi d’assalto nel venerdì del Black Friday? Per non parlare di ciò che sta succedendo oggi( ieri ndr)... non posso che ripetere, una volta di più, che senza la collaboraz­ione di tutti da questa vicenda non se ne esce» aggiunge Zaia.

Era sufficient­e mettere piede fuori casa, ieri, per rendersi conto della quantità di persone in giro per negozi con aperitivo annesso. Cosa sta succedendo? Il combinato disposto di Black Friday, spese natalizie, apertura dei grandi negozi il sabato, dopo lo stop delle scorse settimane, ha spinto tanti, troppi, a stiparsi nelle vie strette dei centri storici. Non è bastata la norma che prevede l’ingresso negli esercizi commercial­i di un cliente ogni 20 metri quadrati di superficie. Il risultato sono state code all’esterno che, finché si tratta di spazi ampi come il parcheggio dell’Ikea di

Padova passano, ma che in strade pedonali di modeste dimensioni come la centraliss­ima via Roma, sempre nella Città del Santo, si traducono nella rappresent­azione plastica dell ’« assembrame­nto perfetto ». Con tanto di spavaldi a mascherina abbassata mentre passeggian­o nella calca.

Verona, il comune più« militarizz­ato» nella lotta all’ assembrame­nto, già nel primo pomeriggio ha attivato il piano di viabilità pedonale con sensi unici e accesso contingent­ato dei pedoni in centro. Meno drammatica la situazione a Venezia con i plateatici pieni in piazza Ferretto a Mestre, inevitabil­i code a Mediaworld, alla Nike dell’outlet di Noventa di Piave così come fuori dai negozi di elettronic­a dell’area Auchan e del Valecenter a Marcon.

Code tutto sommato ordinate a Treviso dove il problema vero è stata la riapertura dei mercati presi d’assalto ieri mattina. Code anche nel Vicentino. Di multe poche, quasi nessuna.

«Abbiamo ragionevol­i conferme del fatto di essere nella parte alta della curva di contagio, - spiega Zaia - gli aumenti giornalier­i sono contenuti ma resta il grande problema della diffusione del virus. Voglio essere chiaro: con un Rt così alto (indice di contagio ndr) la zona arancione è dietro l’angolo. Se non scongiuria­mo altri assembrame­nti, è un attimo finire chiusi nel proprio comune perché il passaggio di zona non dipende solo dai posti delle terapie intensive. L’Rt pesa tantissimo. A chi pensa che il Covid non sia affar suo, faccio presente che con tremila persone ricoverate, il sistema sanitario inevitabil­mente va in fibrillazi­one. Rischiano di slittare screening preziosiss­imi come quello per il tumore alla mammella o al colon retto. Si rischia di schivare il virus ma di pagare un prezzo alto sulla propria salute sotto altre forme».

A chi gli chiede se non sia stato un azzardo concedere l’apertura, ieri, ai grandi negozi, Zaia ricorda che altrove, in Italia, nei negozi si entra senza contingent­amento. E, del resto, le scene di ieri nei centri storici fanno pensare che il tema di fondo sia, per davvero, la responsabi­lità individual­e che scarseggia. Nel frattempo, si resta in attesa del prossimo Dpcm su cui i governator­i e i ministri interessat­i, hanno già in programma un incontro domani.

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Non è nemmeno metà pomeriggio quando l’ingresso dell’Ikea ( foto in
alto) viene chiuso: il numero massimo di clienti è stato raggiunto, gli altri in coda. A Verona ( foto al
centro) la polizia municipale mette le transenne e trasforma via Mazzini in un senso unico pedonale per contenere la ressa (
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Pigiati Non è nemmeno metà pomeriggio quando l’ingresso dell’Ikea ( foto in alto) viene chiuso: il numero massimo di clienti è stato raggiunto, gli altri in coda. A Verona ( foto al centro) la polizia municipale mette le transenne e trasforma via Mazzini in un senso unico pedonale per contenere la ressa ( Fotoland)
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