Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Le telecamere di «Report» nei Pronto Soccorso «Neolaureati in trincea»
PADOVA Medici neolaureati e non specializzati, per di più reclutati da cooperative che non cavillano certo su curriculum ed esperienza, mandati allo sbaraglio nei Pronto Soccorso già prima dell’emergenza coronavirus, nonostante i 192 milioni stanziati dal governo per potenziare questi reparti. E’ il tema del servizio «Mission impossible?» girato in Veneto, Lazio e Piemonte da «Report» e in onda alle 21.20 di domani sera su Rai3. A spiegare la situazione ai microfoni anche i delegati dell’Anaao Assomed Veneto, sigla degli ospedalieri, che dal 2018 ha presentato 36 esposti agli Ispettorati provinciali del Lavoro, ai Nas e alla Corte dei Conti di Venezia. «La carenza di specialisti non può essere un alibi per eludere sistematicamente la normativa vigente in materia, peraltro continuando ad occupare posti di lavoro altrimenti destinabili alla dirigenza medica, alimentando il precariato e delegando cure e servizi a soggetti privati la cui selezione è, a nostro giudizio, inadeguata — spiegano Adriano Benazzato e Mirko Schipilliti, rispettivamente segretario regionale e padovano dell’Anaao —. Anche in piena emergenza pandemica si punta a contratti usa e getta, privi di tutele assicurative e previdenziali, all’insegna del massimo risparmio. Richiamare personale che nemmeno ha iniziato un percorso formativo post laurea è inutile e fuorviante».
Ieri intanto il bollettino regionale ha registrato altri 3132 contagi, per un totale di 142.158, tra i quali figurano 9431 bambini fino a 14 anni: la fascia più colpita è quel latrai 7 e i 14, con 6724 casi. I decessi salgono a 3668 (+49), mentre i ricoveri in area medica toccano quota 2591 +26) e in Terapia intensiva sono 327 (+4).