Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Proroga delle tasse? Tante grazie ministro, le abbiamo già pagate»
VICENZA «Caro signor ministro ( dell’Economia, ndr), veramente tante grazie per avere prorogato l’acconto delle tasse... che avevamo già pagato». Ha tutta l’aria di uno sfottò, la dichiarazione pronunciata del neoeletto presidente di Confartigianato Vicenza, Gianluca Cavion, all’indirizzo del titolare del Mef, Roberto Gualtieri. Ma la sua è l’ironia, amara, di chi si è sentito preso per il naso dall’ultimo provvedimento governativo in area Covid: l’annuncio di una proroga del versamento del secondo acconto delle imposte (Irpef, Ires e Irap), posticipato dal 30 novembre al 10 dicembre. In teoria, dovrebbe essere una buona notizia per decine di migliaia di Partite Iva, ma nella pratica... «Nella pratica - allarga le braccia Cavion - il Mef ce l’ha preannunciato, con un comunicato diffuso attraverso il suo sito internet, nel pomeriggio di venerdì. Cioè il giorno 27 per una scadenza relativa al giorno 30, con il fine settimana di mezzo. Ma non lo sanno, al ministero, che ormai le imposte sono già state pagate dalle imprese, le quali lavorano sull’anticipo delle tasse almeno dall’inizio di novembre? La verità è che lo Stato ha già incassato la quasi totalità delle somme che vorrebbe prorogare al 10 dicembre».
Cavion può trattare l’argomento con doppia cognizione di causa: oltre che imprenditore in proprio nel ramo costruzioni, è presidente di un’associazione territoriale come Confartigianato Vicenza, che gestisce gli adempimenti fiscali di migliaia di micro e piccole imprese. «La liquidità di 10 giorni in più avrebbe fatto veramente comodo a molte imprese - sottolinea ancora il numero uno degli artigiani vicentini -. Invece, quale sarà l’unico risultato pratico di questo provvedimento del governo? Da lunedì ( domani, ndr) , in associazione, avremo giornate di fuoco per rispondere alle domande dei nostri artigiani su questa fantomatica proroga dell’acconto». La conclusione di Cavion viaggia ancora sul filo dell’ironia: «Offro uno stage ai dirigenti ministeriali che hanno confezionato questa misura: un’esperienza sul campo potrebbe servire loro a evitare, per il futuro, altri provvedimenti vuoti di significato».