Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia, rimonta da urlo

Vittoria di rincorsa con l’Ascoli: Aramu (gran rovesciata) e Fiordilino risolvono un match non facile. La squadra gira, la vetta a un punto. Zanetti: «Grande personalit­à»

- Francesco Bottazzo

Il migliore omaggio a Maradona lo fa Mattia Aramu, quando in rovesciata firma un capolavoro che da il «la» alla rimonta che proietta il Venezia al terzo posto in classifica (a un punto dalla capolista Lecce, prossimo avversario lagunare).

Che, per inciso, forse è meglio non guardare, per evitare emozioni, brividi e sogni: più utile tenere i piedi per terra. Anche perché aveva detto bene Paolo Zanetti alla vigilia definendo la partita con l’Ascoli uno «scontro diretto», nonostante i 9 punti (diventati 12) di differenza. Il Venezia nel primo tempo soffre, non riesce a contenere le folate degli avversari, la difesa si fa trovare talvolta impreparat­a e in avanti le occasioni non vengono sfruttate. Ci vuole la prodezza di Aramu (frutto del forcing del secondo tempo) ad invertire il corso della partita. «Abbiamo creato tantissimo, li abbiamo messi alle corde prima pareggiand­o e poi superandol­i grazie ad una prestazion­e di grande personalit­à — commenta a fine gara Zanetti — e voglio fare i compliment­i ai ragazzi, hanno dimostrato di saper reagire alle difficoltà mettendo in campo non solo l’orgoglio, ma anche grande lucidità». Quella che forse era mancata a Brescia, quando i lagunari erano stati rimontati al sesto minuto di recupero. Questa volta per evitare sorprese è lo stesso allenatore a dare un segnale ai suoi inserendo il terzo centrale (Cremonesi) e chiudere la difesa a doppia mandata.

E dire che l’Ascoli aveva sbloccato quasi subito la partita sfruttando al meglio, con Pucino, un traversone che ha tagliato tutta l’area di rigore veneziana. Testa bassa e «pedalare», i lagunari non si fanno spaventare e cominciano a macinare gioco, pur prestando il fianco a qualche contropied­e (come quando Lezzerini si deve superare su un tiro di Kragl deviato da Mazzocchi). Prima sono Forte (sul portiere) e Maleh (che non riesce a concludere in porta) a mancare il pareggio, poi Fiordilino

a un metro dalla porta spara alto, facendo quasi peggio del più quotato interista Gagliardin­i. La svolta? Arriva nella ripresa, quando l’istinto di Aramu dà la carica al Venezia e getta all’angolo l’Ascoli. «Ho alzato la palla e ho calciato in rovesciata, senza pensarci troppo ed è andata bene — spiega a fine partita — ora il Penzo deve diventare il nostro fortino, ne siamo consapevol­i e vogliamo fare di tutto per portare a casa sempre il massimo dal nostro stadio». E’ il colpo di cannone che gli arancioner­overdi aspettavan­o: gli avversari sono alle corde, in panchina Bertotto si sbraccia implorando i bianconeri (ieri in giallo) di salire, senza successo.

Modolo per due volte sfiora il vantaggio: una volta è Sabiri ad impedirgli la gioia del gol salvando sulla linea, poi manda alto. Ma è solo questione di tempo: entra Di Mariano e la sua vivacità fa la differenza. Un suo traversone porta Fiordilino a colpire al volo da centro area, centrando il bersaglio. Leali rimane fermo, pietrifica­to, la festa comincia. E, questa volta, non ci sono sorprese finali.

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Il pallone si insacca all’incrocio sulla splendida rovesciata di Aramu: è l’inizio della rimonta arancioner­overde (foto Vision)
Al Penzo Il pallone si insacca all’incrocio sulla splendida rovesciata di Aramu: è l’inizio della rimonta arancioner­overde (foto Vision)
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Festa I giocatori veneziani festeggian­o dopo il primo gol, poi arriverà il timbro di Fiordilino

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