Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cortina rifiuta la croce di Wojtyla Verona la pianta sul monte Baldo
VERONA La croce a stele più alta del mondo avrebbe dovuto svettare dal Faloria di papa Wojtyla ma Cortina ha detto no, così la croce sorgerà sul Monte Baldo.
VERONA Sembrava tutto fatto. La croce astile più alta al mondo, diciotto metri, di Papa Wojtyla avrebbe dovuto sorgere ai 2.123 metri del Monte Faloria a Cortina, tanto che nel luglio dello scorso anno proprio sul Faloria fu officiata la benedizione alla presenza di Monsignor Zenti, Vescovo di Verona, Monsignor Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza e cappellano degli atleti azzurri per sette Olimpiadi, e don Maurizio Viviani, direttore del Museo d’arte diocesano di Verona. Si attendeva solo l’inizio dei lavori, sebbene ritardati dal Covid. E invece no, a Cortina la croce non sorgerà. Sovrasterà le acque del Lago di Garda dal Monte Baldo, come ha stabilito il consiglio comunale di Malcesine giovedì scorso. La croce ha una storia travagliata: realizzata dallo scultore Andrea Trisciuzzi su indicazione di papa Giovanni Paolo II, era finita nel dimenticatoio di uno scantinato: merito del presidente dell’Associazione Totus tuus, il veronese Mirko Zanini, averla recuperata ed acquistata. Inizialmente intenzionato a posizionarla sul Monte Baldo, Zanini trovò la disponibilità della Società Faloria a Cortina, dove Papa Wojtyla si era recato: di qui il via libera del Comune ampezzano e l’accordo siglato con la società Faloria, che si sarebbe accollata la cifra di 100.000 euro necessari per coprire i costi dei lavori. Sarà ora il Comune di Malcesine a farlo. Quali i motivi del cambio di destinazione? «La Sovraintendenza ha chiesto lo spostamento di 50 metri della croce – spiega Zanini -. Con il cambio di Cda, la società Faloria ha lasciato scemare il progetto. Ci siamo guardati intorno e siamo tornati alla nostra idea di partenza del 2017, ovvero collocare la croce sul Monte Baldo. Il Comune di Malcesine ha dato il suo assenso con grande lungimiranza. Tutta la comunità di Malcesine – conclude - ne trarrà beneficio. Sarà realizzato un sentiero attraverso il quale si potrà raggiungere la croce astile dal Santuario della Madonna della Corona». A Cortina si dicono molto dispiaciuti per l’improvvisa virata: «Avevamo concesso la disponibilità dell’area sul Faloria, in quanto ritenevamo l’iniziativa molto interessante. Ci spiace molto sia finita così» commenta il vicesindaco di Cortina Luigi Alverà. Enrico Ghezze, amministratore unico della società Faloria, ha spiegato che con lo spostamento di 50 metri, la croce si sarebbe venuta a trovare in prossimità del rifugio. Collocazione non ritenuta idonea. Pertanto, l’iniziativa sarebbe stata «congelata» in attesa di diversa soluzione. «Non è stato congelata - ribatte Zanini – ma è proprio finita. A noi l’unica cosa che interessa, è che la croce abbia una sua collocazione». Morale, la croce, ora a Verona, non farà un lungo viaggio: sarà posizionata a Malcesine. Entusiasta il sindaco della località gardesana Giuseppe Lombardi: «È una gran bella cosa, che ci rende orgogliosi – commenta -. Sui tempi non posso esprimermi, prima dobbiamo provvedere alla concessione dell’area e ai necessari permessi. Di sicuro, c’è da correre». Un freno lo mettono però le opposizioni in Consiglio Comunale: «Non siamo contrari al posizionamento della croce – afferma Martina Gasparini, capogruppo di Vivere Malcesine -, non ci piace il modo in cui questa decisione è stata presa e calata dall’alto. Abbiamo chiesto due settimane di approfondimento. Vorremmo conoscere il parere della Sovraintendenza e valutare l’impatto ambientale e paesaggistico. È una decisone da condividere con la comunità di Malcesine». È la croce astile più alta del mondo, ma troverà mai pace?