Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Dj set per 120 persone e festa privata per 40 Multati (solo) gli eccessi
Pattuglie potenziate nei capoluoghi sabato scorso ma le poche sanzioni solo per mascherina e distanze
VENEZIA «Senta, a microfoni spenti, me lo dice come faccio a fermare un cittadino che cammina in centro e chiedergli: lei chi è? È residente? Dove sta andando? Cosa deve comprare? Il ricorso è dietro l’angolo, non si può proprio fare». Queste le parole di un vigile in un capoluogo veneto che preferisce non esporsi ma che, insieme ai colleghi, ha setacciato vie e piazze lo scorso fine settimana. Le multe si contano su un paio di mani e non sono quasi mai legate all’ordinanza regionale. I controlli, invece, si fanno pesanti quando si incappa in casi limite. Nel Trevigiano un locale gremito e una festa privata raccontano un mondo distopico che sembra irridere la pandemia.
Ma partiamo dalle piazze dei capoluoghi che sabato scorso sono state prese d’assalto complici black friday prolungato, shopping nataliè e «struscio». Marco Agostini, comandante della polizia locale di Venezia lo dice papale papale: «No, non c’è stata nessuna multa perché in centro storico ormai non c’è un’anima e a Mestre, in piazza Ferretto, che ci fosse qualcuno a far shopping è stato solo un bene. La norma va applicata con intelligenza non con rigidità, non posso fare il quarto grado a chi sta legittimamente camminando in piazza». Il sentire è comune, risalendo la pianura padana verso ovest: linea morbida tranne casi estremi. A Padova, il vice comandante Cristiano Rosini conferma che «sì l’afflusso di sabato stato abbastanza sostenuto, poi c’è stata qualche segnalazione su quattro bar che sono stati sanzionati: i clienti non rispettavano il distanziamento. Su richiesta dell’amministrazione comunale abbiamo ulteriormente rinforzato il servizio di controllo con due pattuglie in più per turno». Nessuno si nasconde dietro un dito, anche a Treviso doe sono stati controllati 20 negozi e 50 persone, 20 le multe a Castelfranco: «Sabato c’è stata un’affluenza assolutamente maggiore rispetto al sabato precedente. - dice il comandante Andrea Gallo - Abbiamo vigilato sul centro con una decina di agenti soprattutto durante il pomeriggio. Onestamente? Nessun assembramento particolare, solo un bar, recidivo, ora resterà chiuso 30 giorni. Quanto al resto, non è vietato andare a fare acquisti, impossibile sanzionare questo tipo di comportamento che al 99% risulta legittimo». Però proprio nel Trevigiano, c’è chi ha esagerato. Una quindicina di persone in coda, in attesa di entrare, e 120 all’interno (la capienza era 60), appiccicate. Era in corso una festa in piena regola, domenica pomeriggio, al «Los Zapatas» di viale della Repubblica a Treviso: ad interromperla ci hanno pensato polizia, polizia locale e carabizio nieri su segnalazione dei residenti. Le pattuglia si sono trovate di fronte ad una totale noncuranza anche da parte della proprietaria che dovrà pagare diverse multe per violazioni amministrative e sconterà 5 giorni di chiusura. Non è un caso isolato: qualche giorno fa i carabinieri sono intervenuti per mettere fine ad una festa in un’abitazione privata a Maserada sul Piave: 42 persone sorprese a ballare e brindare. A Vicenza qualche multa s’è vista solo per due gruppi di circa 15 persone composti da ragazzini pigiati l’uno sull’altro. Si arriva così a Verona, la città che più di altre ha «militarizzato» il centro. Sabato i vigili hanno controllato in totale 95 negozi: tutti in regola con gli accessi contingentati. In più, su 116 persone fermate, solo 5 le multe e tutte per mancanza di mascherina o rischio assembramento. Il sindaco Federico Sboarina fa appello al buon senso in vista del ponte del l ’ Immacol a t a: «Troppe persone in centro nel fine settimana del ‘black friday’. Tanto che sabato pomeriggio è scattato il senso unico pedonale. L’8 dicembre non pensiamo di essere già fuori dalla pandemia».
"Agostini Le norme vanno applicate con intelligenza, non con rigidità. Venezia ormai è mezza vuota