Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il numero di contagi non scende Allarme di Dal Ben e Bramezza: «Piazze e bar pieni, sfida al virus»
Usl 3, un ricovero all’ora. Scuola, in un giorno 27 classi con un caso
VENEZIA Negli ospedali dell’Usl 3 c’è un ricovero Covid ogni ora; nell’Usl 4 il Covid Hospital di Jesolo ha tutti i posti letto di terapia intensiva occupati e a breve potrebbero riempirsi anche quelli in area non critica.
E’ fondamentale invertire il trend dei contagi (ieri sono arrivati a 11.391) hanno sottolineato ieri i direttori dell’azienda Serenissima Giuseppe Dal Ben e del Veneto orientale Carlo Bramezza che hanno lanciato un accorato appello ai cittadini a rispettare le regole di prevenzione. Negli occhi di Dal Ben gli assembramenti del fine settimana con piazza Ferretto piena per il primo shopping natalizio. «Se le persone vogliono sfidare il virus fanno quello che abbiamo visto nelle immagini con le conseguenze che però ci sono e che a volte sono molte serie» avverte Dal Ben che si augura che non si debba arrivare a contingentare gli ingressi nelle piazze. «Perché dobbiamo arrivare a misure coercitive? Ognuno dovrebbe avere senso civico: quando vedo che in un bar ci sono troppe persone vado da un’altra parte». Sulla stessa linea Bramezza.
«Sono preoccupato - ammette il dg – vedo assembramenti nei bar, nelle osterie, nei centri commerciali. Invito sindaci e le forze dell’ordine ad aumentare i controlli».
Ciò che preoccupa maggiormente è che, soprattutto nell’Usl 3, non si vede l’attesa riduzione del numero dei contagi: si viaggia a centinaia di nuovi casi al giorno e sette ogni 100 finiscono in ospedale. Nelle ultime due settimane, gli ospedali veneziani hanno registrato una media di 23 nuovi ricoveri per Covid al giorno, se reggono è perché, di contro, sono in media 21 le persone che ogni giorno escono dai presidi. Non tutti perché sono guariti. Solo a novembre sono morte 247 persone, che portano il numero totale a 634, gli ultimi otto ieri. «La rete ospedaliera dà una risposta a ogni richiesta di ricovero Covid – spiega Dal Ben – ma va invertito il trend se vogliamo che il sistema possa rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei cittadini». Se i ricoveri Covid dovessero continuare a salire come negli scorsi giorni (ieri c’è stata una piccola tregua, anche il numero dei ricoverati è rimasto stabile a 503) lo spettro è che i nosocomi possano ulteriormente ridurre l’attività ordinaria come paventato dallo stesso Bramezza. Il Covid Hospital di Jesolo, che ha le terapie intensive piene, potrebbe infatti esaurire a breve anche i letti in area non critica. «A quel punto dovremmo chiudere dei reparti degli ospedali di San Donà di Piave e Portogruaro per accogliere pazienti Covid con la conseguente sospensione di parte dell’attività ordinaria» sottolinea Bramezza. L’unica buona notizia è che i cittadini hanno recepito l’invito a non recarsi nei pronto soccorso se non per casi urgenti. Nell’Usl 3 gli accessi di codici verdi e bianchi sono crollati del 39 per cento.
Le prospettive dunque rischiano di essere drammatiche e per questo l’attenzione resta alta soprattutto nelle tre partite più delicate: scuole, case di riposo e vaccinazione antinfluenzale. Nell’Usl 3 sono arrivate le circa 27 mila dosi di vaccino che la Serenissima «avanzava» dalla Regione e anche le 2000 a cui hanno rinunciato le farmacie: andranno ai medici di famiglia per coprire il maggior numero possibile di soggetti fragili ed evitare così che possano sviluppare complicanze legate all’influenza. L’altro fronte sono le scuole dove continuano a emergere nuovi casi: sono 632 gli studenti dell’area Usl 3 risultati positivi da settembre e nella sola giornata di lunedì in 27 classi è stato individuato uno studente o un insegnante positivo. Poi c’è la partita delle case di riposo e delle strutture sociali e socio-sanitarie territoriali. Ieri è divampato un focolaio nel centro per pazienti psichiatrici di Santa Maria del Mare di Pellestrina: 14 pazienti positivi. Sono invece 472 i positivi nelle 31 case di riposo del territorio della Serenissima: 310 anziani e 162 operatori.
La lente d’ingrandimento è puntata anche nelle residenze per anziani del Veneto Orientale. Dopo il focolaio esploso nella residenza don Moschetta di Caorle con 37 ospiti e 8 operatori contagiati, si è acceso un cluster nella casa di riposo Monumento ai Caduti a San Donà con 25 anziani e 8 operatori positivi. «Sono contagi arrivati dal personale che vi lavora – precisa il direttore dei servizi socio sanitari dell’Usl 4 Mauro Filippi - perché gli ospiti non escono e i familiari sono super controllati».
Nell’Usl 3 proseguono le ricerche di un Covid Hotel per far trascorrere le quarantene a chi non può farle a casa anche se per il dg Dal Ben non è prioritario. «Non abbiamo le fila di persone che ce lo chiedono – spiega – siamo comunque a buon punto con una struttura di Mestre che ha circa una trentina di stanze».
Reparti
Jesolo quasi esaurito. «Dovremo usare altri reparti a San Donà e Portogruaro»