Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Marea a 130 centimetri: su il Mose Malamocco in 2 tempi per una nave

Alle 4 alzate le paratoie per tenere asciutta la città. Ipotesi Chioggia 150. Sabato si rischia il bis

- F. B.

VENEZIA Le paratoie hanno cominciato ad alzarsi questa mattina ben prima dell’alba, alle 4, in corrispond­enza della minima prevista a 55 centimetri. La decisione è stata presa ieri pomeriggio dal provvedito­re alle Opere pubbliche del Triveneto Cinzia Zincone e dal commissari­o straordina­rio al Mose Elisabetta Spitz dopo che le previsioni di marea erano state affinate dopo la riunione del Tavolo tecnico per le previsioni meteo marine (composto dal Centro maree del Comune, dall’Ispra e dal Cnr-Ismar) di ieri mattina. I nuovi valori sono derivano dalla formazione ciclonica all’altezza che influirà nelle condizioni meteo in Veneto e porterà un vento di ricaduta che dovrebbe far alzare maggiormen­te il livello dell’acqua a 125-130 centimetri. Il test rispetto alle precedenti tre alzate sperimenta­li, sarà diverso perché verrà verificata, anche se solo minimament­e, una chiusura parziale. Se infatti poco dopo le quattro verranno sollevate le paratoie della bocca di Lido e di Chioggia (dove la marea rischia di essere di venti centimetri più alta rispetto a Venezia: 150) , quelle di Malamocco saranno alzate a metà: una parte subito, l’altra solo un pabis io d’ore più tardi permettend­o così ad un traghetto di poter entrare in laguna e andare in porto. Una soluzione che va così a bypassare il mancato funzioname­nto della conca di navigazion­e e che testa sul campo lo studio modellisti­co che aveva fatto il Consorzio Venezia nuova per verificare le chiusure parziali.

Il tavolo tecnico ha evidenziat­o che con l’arrivo di ieri dell’aria fredda si creerà una struttura ciclonica nel nord del Tirreno e venti di scirocco lungo il medio basso Adriatico, favorevoli al fenomeno dell’acqua alta. Ma oggi non sarà finita perché si rischia il nel fine settimana quando ci sarà una seconda perturbazi­one « che si sommerà a quella già in atto», sottolinea il direttore del Centro maree Alvise Papa. Ma è presto per fare previsioni per sabato perché molto dipenderà dal fenomeno di oggi, eventuali ritardi o anticipi della punta di marea infatti porterebbe­ro a limitare il livello dell’acqua fra tre giorni. «I due fenomi però non sono conseguent­i — spiega Papa — La prima marea è dovuta a un ciclone in arrivo da nord Europa che ha portato aria fredda, l’evento di sabato invece è generato da una perturbazi­one più ampia che coinvolger­à tutta l’Europa occidental­e». L’acqua alta comunque tornerà anche domani e venerdì, seppur con livelli minori. Il 3 dicembre all’1.30 sono previsti cento centimetri, che diventano 110 alle 11.15. Misure simili il giorno dopo: 105 alle 2.15 e cento alle 11.50. Intanto a un anno dall’acqua granda di novembre, i club Lions del Distretto 108Ta3 (comprenden­te le aree di Venezia, Padova, Treviso e Rovigo) hanno versato 60 mila euro per far fronte alle varie emergenze. E’ stato ad esempio portato avanti il progetto di restauro dei danni provocati dall’acqua granda nelle due isole lagunari del Lazzaretto Nuovo e Vecchio, mentre sono ancora in fase di realizzazi­one gli interventi che prevedono il sostegno ai panificato­ri veneziani e ad altre realtà della costa veneta.

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