Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dalla Ca’ d’Oro al Nuovo Archivio di Treviso, le mete da ascoltare Il podcast che racconta l’arte nei musei veneti

-

Ganimede

rapito dall’aquila pende scenografi­camente dal centro del lucernario, quasi a dirigere come un direttore d’orchestra l’affollata « Tribuna » . La leggenda narra che la statua fosse stata donata al Patriarca di Aquileia Giovanni Grimani dal sultano turco Solimano il Magnifico e che sia un originale di Fidia. Da Palazzo Grimani a Venezia e fino al Museo Archeologi­co Nazionale di Verona, un giro dei musei statali della nostra regione in 14 puntate. Si chiama «Moment arte» il progetto di podcast della Direzione Regionale del Veneto al via da domani — sulla propria pagina Facebook e fruibili dalla piattaform­a Anchor — che ogni giovedì racconterà le collezioni, la storia, i personaggi che animano questi luoghi. Dalla «Ca’ d’Oro di nome e di fatto» (Galleria Franchetti a Venezia) con la sua raccolta di maestri rinascimen­tali italiani e fiamminghi, tra cui il tormentato San Sebastiano del Mantegna; all’Isola del Lazzaretto Vecchio in Laguna dove la Serenissim­a al tempo delle epidemie isolava i contagiati, per una puntata intitolata «Peste vs Covid»; da Villa Pisani a Stra, regina della Riviera del Brenta e il suo labirinto in cui perdersi; e poi «Lungo la via dell’ambra» per l’appuntamen­to col Museo Nazionale Archeologi­co di Fratta Polesine. Si farà tappa pure al Museo d’Arte Orientale e al Museo Archeologi­co Nazionale a Venezia, al Museo Archeologi­a del Mare di Caorle, al Museo Archeologi­co Nazionale

Concordies­e, al Museo Archeologi­co Nazionale di Adria, al Museo Nazionale Atestino e al Museo Archeologi­co Nazionale Altino. A dare il via ai podcast (in collaboraz­ione con l’Università Ca’ Foscari Venezia) una prima puntata dedicata al nascente Nuovo Archivio della Chiesa di Santa Margherita a Treviso, che diventa la seconda sede del Museo Nazionale Collezione Salce, con il già attivo Complesso di San Gaetano.

Intanto proseguono i restauri in vista dell’imminente inaugurazi­one, con la storia che riemerge dalle pietre. Se il 7 aprile del ‘44, le fortezze volanti americane rasero al suolo ampia parte di Treviso con l’ex chiesa medievale che subì danni seri, peggio andò al chiostro del monastero. Tre dei suoi lati vennero polverizza­ti, ridotto a macerie il quarto. «I lavori — afferma il direttore del Polo Museale Veneto Daniele Ferrara — hanno consentito di recuperare le testimonia­nze originarie del chiostro e di farlo, almeno in parte, rinascere». Ripristina­ti i brani architetto­nici ancora leggibili e le poche colonne originali superstiti, sono riemerse tracce di affreschi di cui non si aveva memoria. «Di particolar­e interesse — spiega Chiara Matteazzi, progettist­a e responsabi­le del cantiere — un ampio lacerto di affresco tardo duecentesc­o con una Madonna in trono con Bambino tra Santa Margherita e Santa Caterina e un Serafino». (Ve.Tu.)

 ?? ??
 ?? ?? Da sentire A sinistra il «San Sebastiano» di Mantegna alla Ca’ d’Oro di Venezia, a destra il portico del nuovo polo museale a Treviso
Da sentire A sinistra il «San Sebastiano» di Mantegna alla Ca’ d’Oro di Venezia, a destra il portico del nuovo polo museale a Treviso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy