Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Vetrina esplosa, negozio allagato: «Siamo sfollati»

- Di Stefano Bensa

VENEZIA «È accaduto tutto in poche ore, dopo due giorni ininterrot­ti di pioggia. Sembrava un semplice temporale, ma improvvisa­mente l’acqua ha cominciato a sgorgare dai tombini. Per precauzion­e ho spostato la macchina sul retro, in un’area più elevata. In un’ora il flusso ha raggiunto il terzo scalino, abbiamo fatto di tutto per bloccarlo ma quando è salito fino a metà della porta le vetrine sono scoppiate». Denis Del Longo, 45 anni, racconta così la notte da incubo vissuta a Gemünd, cittadina poco distante da Colonia, travolta dall’alluvione che ha devastato la Germania occidental­e e parte del Belgio. Del Longo, originario di Val di Zoldo, nel Bellunese, gestisce un’apprezzata gelateria nel cuore del paese. E ieri, a tre giorni di distanza dalla catastrofe, era impegnato nelle operazioni di pulizia del suo locale. O meglio, di ciò che ne resta: bancone, scaffali e attrezzatu­re, infatti, sono state ridotte ad un cumulo di detriti impregnati di fango,

"Del Longo Per fortuna lo Stato ci darà 80 mila euro a fondo perduto

Bortolot Siamo già al lavoro per riaprire l’attività in un paio di giorni

per cui impossibil­i da riparare. E per poco non ha rischiato di perdere pure la casa, al piano superiore. «Ero con mio figlio - racconta - ed a mezzanotte e mezzo l’acqua ha quasi sfiorato le finestre. Poco dopo, per fortuna, ha cominciato a defluire. Ma siamo senza luce né gas, quindi abbiamo dovuto allontanar­ci. Siamo ospiti di un compare a Colonia».

Essersi salvati è quel che conta. Ma resta l’amarezza di un disastro che, secondo Dal Longo, si sarebbe potuto evitare. «A 12 chilometri da qui c’è una diga - afferma - il cui bacino è stato riempito dalle piogge dei giorni precedenti. Sapevano che avrebbe piovuto ancora, ma anziché far defluire l’acqua gradualmen­te hanno aperto le paratoie tutto d’un colpo causando l’onda di piena». Adesso la stagione è compromess­a: per ricostruir­e la gelateria, infatti, serviranno due mesi. «Spero di poter ripartire a settembre, ma comunque ad ottobre le gelaterie chiudono». In tutto questo, però, Denis Del Longo è ottimista: «Per due giorni sono stato malissimo. Oggi va meglio». E gli aiuti? «Lo Stato tedesco ci ha promesso 80 mila euro a fondo perduto. Non siamo stati lasciati soli».

A Val di Zoldo, nel frattempo, il sindaco Camillo De Pellegrin si tiene in contatto con lo sfortunato concittadi­no e gli altri gelatieri del luogo che lavorano in Germania e Belgio. «Sono molti e ci siamo preoccupat­i», sostiene. Con lui anche l’Associazio­ne Bellunesi nel Mondo guidata da Oscar De Bona. «Nei prossimi giorni - dice - faremo una valutazion­e, in base alle richieste che ci giungerann­o, se sarà necessario supportare con le nostre piccole forze qualche bellunese in difficoltà». Addolorato anche il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin: «Perdere tutto così fa male. E in questi momenti la lontananza da casa si sente ancora di più. Ma sono certo che i bellunesi sapranno rialzarsi come hanno sempre fatto».

In effetti prevede di riaprire in un paio di giorni Fausto Bortolot, titolare - con il figlio Stefano - di una gelateria a Cochem che impiega 14 persone. Qui il fiume Mosella ha travolto la città e l’attività dei Bortolot è stata invasa da un metro e mezzo di acqua e fango. L’imprendito­re definisce l’alluvione «un disastro inatteso» sebbene il Mosella sia uscito più volte dagli argini. «Ma accade in autunno o in primavera, non certo d’estate. In 61 anni di lavoro mai visto niente del genere». Tuttavia a Cochem l’allarme è stato più tempestivo. «Abbiamo fatto in tempo - spiega Bortolot, già presidente dell’Uniteis, l’Unione dei Gelatieri Italiani in Germania - a mettere al sicuro le attrezzatu­re. Solo il bancone è stato sommerso».

Si è conclusa, infine, la missione di soccorso decollata giovedì da Venezia. La squadra di vigili del fuoco ha portato in salvo 40 persone, compresi gli ospiti di una casa di riposo, a Tillf, città a Sud di Liegi, in Belgio. Sotto il coordiname­nto europeo, i 12 uomini specializz­ati in salvataggi (3 di Padova, altrettant­i di Venezia e Vicenza, 2 di Treviso ed uno in forze alla direzione interregio­nale) hanno lavorato un giorno intero ed ora sono in attesa di ulteriori disposizio­ni.

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 ??  ?? 4 I vigili del fuoco giunti dal Veneto impegnati nel salvataggi­o di un anziano in una casa di riposo nei pressi di Liegi
4 I vigili del fuoco giunti dal Veneto impegnati nel salvataggi­o di un anziano in una casa di riposo nei pressi di Liegi
 ??  ?? 1 La gelateria di Denis Del Longo a Gemünd, in Germania, distrutta dall’ondata di acqua e fango che ha invaso la cittadina
1 La gelateria di Denis Del Longo a Gemünd, in Germania, distrutta dall’ondata di acqua e fango che ha invaso la cittadina
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3 Il locale di Bortolot, dove è penetrato un metro e mezzo di acqua
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2 Fausto Bortolot, gelatiere di Cochem, una delle regioni più colpite dal disastro. L’uomo è originario del Bellunese

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