Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il nonno: «Ha frenato per evitare qualcosa, voglio la verità»
VENEZIA «Ho visto le tracce degli pneumatici sulla strada quando sono arrivato là. Non penso sia andato direttamente contro l’albero. C’erano i segni delle frenate, sia sulla sinistra della carreggiata che al centro. Per me c’è stato qualche intoppo che lui ha cercato di scansare prima di andare a sbattere». Ne è convinto Beniamino Masiero, nonno paterno di Tiziano, il ragazzo di 23 anni della Salute di Livenza che venerdì intorno alle 18 è morto schiantandosi contro un platano sulla provinciale 42 Jesolana, a Concordia Sagittaria. «Bisogna che venga fatto un controllo con un satellitare per vedere se c’erano altre macchine lì, al momento dell’incidente. Non è possibile che mio nipote abbia avuto un malore a 23 anni, non soffriva di niente», afferma Beniamino. «Mio figlio e mia nuora non penso abbiano la forza di ragionare in questo momento - prosegue riferendosi a Carlo e Susanna, genitori di Tiziano, che aveva anche due fratelli di 18 e 15 anni - Quando sono arrivato la polizia locale stava andando via, non ho fatto in tempo a parlare con nessuno. Ma spero che il magistrato vada a fondo, mio nipote ha cercato di fermarsi». Per Beniamino sarà dura abituarsi all’assenza. «Era sempre qui da noi - racconta - Veniva a mangiare se sua mamma faceva tardi e spesso mettevamo su polenta e coste e ci si riuniva tutti assieme». Carlo Masiero, elettricista della «Sbp Impianti» di Annone Veneto, una decina d’anni fa ha comprato casa a sud della Salute, in via Manzoni, allora si sono spostati da San Giorgio di Livenza dove sta il nonno. Tiziano, come suo papà, ha frequentato l’Ipsia D’Alessi di Portogruaro e poi ha fatto alcuni lavori, come il bagnino. «Amava lo sport, la canoa, il nuoto e ultimamente aveva iniziato a frequentare la montagna»,
Lavoro Tiziano aveva appena trovato lavoro in uno scatolificio a Cessalto: «Era felice»
ricorda il nonno. «Partecipava alle uscite in bici dell’istituto», aggiunge un suo professore, Natale Cigagna. Neanche un mese fa Tiziano aveva trovato lavoro in uno scatolificio a Cessalto. «Si trovava bene. Usava la sua Renault per raggiungere la ditta», spiega il nonno. Ma di recente l’aveva portata a riparare a Ottava Presa, dove gli avevano dato la Lancia Y di cortesia, che stava guidando venerdì. Il suo corpo è all’obitorio dell’ospedale di Portogruaro. Lunedì il pm di turno deciderà se procedere o meno con l’autopsia.