Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Confindustria e sindacati sono sulla stessa linea: «Superato lo stress test»
Malcontento nel settore dell’autotrasporto: «L’esenzione per i camionisti stranieri è discriminante e alimenta la rabbia»
VENEZIA «Lo stress test è stato superato».
La Confindustria del Veneto ha sintetizzato con quest’espressione il sollievo per l’esordio, tutto sommato indolore, del Green pass obbligatorio sui luoghi del lavoro. Ci sono stati, è vero, momenti di protesta organizzata contro il «vincolo verde» ma, a parere dell’organizzazione degli industriali, si è trattato di iniziative isolate e soprattutto assolutamente civili, che non hanno causato particolari disagi al vasto mondo produttivo del Veneto. «Monitoreremo con grande attenzione anche i prossimi giorni – sottolinea il presidente regionale degli industriali, Enrico Carraro – ma ci tengo a sottolineare come, da parte di tutti, oggi (ieri per chi legge, ndr) si sia dato prova di grande responsabilità».
Vista dal lato dei dipendenti, è esattamente coincidente la valutazione di Gianfranco Refosco, segretario generale della Cisl: «La situazione in Veneto di fatto si è rivelata meno difficoltosa e meno tesa di quanto si potesse prevedere. Nonostante le preoccupazioni diffuse che si potessero verificare momenti di tensione - mette in evidenza Refosco -, dal nostro osservatorio sindacale non è stato fortunatamente riscontrato alcun tipo di problema. Bisognerà vedere nei prossimi giorni, anche insieme alle imprese - avverte il leader regionale Cisl -, a quanto si attesterà il tasso di assenza, per capire l’effettivo impatto sull’occupazione e sulla continuità delle attività».
Certo, anche per il sindacato non sono momenti facili, Persino la «rossa» Cgil ha dovuto digerire uno striscione, affisso nottetempo davanti alla sede di Treviso, in cui le si dava della «serva dello Stato». «Ma noi non ci facciamo intimidire - ha reagito il segretario trevigiano, Mauro Visentin - e rimaniamo convinti che sia necessario abbassare i toni e che la contrapposizione tra pro Green pass e no Green pass sia sterile e produca soltanto conflitto tra i lavoratori». Il leader regionale, Christian Ferrari, riporta il commento al contesto generale: «Al netto dei problemi in alcuni settori, come il trasporto, non ci risultano situazioni di particolare tensione sui luoghi di lavoro del Veneto. Come sindacato, abbiamo fatto la nostra parte per gestire una giornata che si preannunciava molto complicata. Per avere un quadro compiuto - sottolinea a sua volta Ferrari - bisognerà comunque aspettare i prossimi giorni. Per quanto ci riguarda, continueremo a tutelare tutte le lavoratrici e i lavoratori, evitando le inutili contrapposizioni, convincendoli a fare la scelta giusta: vaccinarsi per la propria sicurezza, per la salute pubblica e per garantire l’occupazione e il salario».
Già, i lavoratori. Una categoria del tutto particolare, dove il lavoro dipendente e quello autonomo viaggiano fianco
" Enrico Carraro È stata data una prova di grande responsabilità
a fianco, in questo momento è rappresentata dagli autotrasportatori, che stanno vivendo come un’autentica (e ingiustificata) discriminazione la situazione che si è venuta a creare rispetto ai loro colleghi stranieri. Una nota dei ministeri (italiani) della Salute e delle Infrastrutture, infatti, ha precisato proprio ieri che i camionisti provenienti dall’estero saranno esentati dall’obbligo del Green pass, a condizione che le operazioni di carico e scarico siano effettuate da personale diverso.
«È veramente vergognoso che tutto ciò avvenga nel momento dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro privato – stigmatizza Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato Verona –: così si rischia di alimentare sentimenti di malcontento e rabbia tra gli operatori, non solo nella logistica e nei trasporti, ma anche nella manifattura, che potrebbe ritrovarsi in difficoltà con gli approvvigionamenti e le forniture. Alla base della decisione dei ministeri non c’è alcuna logica sanitaria e la scelta del governo italiano è un incredibile auto-dumping nei confronti dei propri operatori nazionali».