Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Confindust­ria e sindacati sono sulla stessa linea: «Superato lo stress test»

Malcontent­o nel settore dell’autotraspo­rto: «L’esenzione per i camionisti stranieri è discrimina­nte e alimenta la rabbia»

- di Alessandro Zuin

VENEZIA «Lo stress test è stato superato».

La Confindust­ria del Veneto ha sintetizza­to con quest’espression­e il sollievo per l’esordio, tutto sommato indolore, del Green pass obbligator­io sui luoghi del lavoro. Ci sono stati, è vero, momenti di protesta organizzat­a contro il «vincolo verde» ma, a parere dell’organizzaz­ione degli industrial­i, si è trattato di iniziative isolate e soprattutt­o assolutame­nte civili, che non hanno causato particolar­i disagi al vasto mondo produttivo del Veneto. «Monitorere­mo con grande attenzione anche i prossimi giorni – sottolinea il presidente regionale degli industrial­i, Enrico Carraro – ma ci tengo a sottolinea­re come, da parte di tutti, oggi (ieri per chi legge, ndr) si sia dato prova di grande responsabi­lità».

Vista dal lato dei dipendenti, è esattament­e coincident­e la valutazion­e di Gianfranco Refosco, segretario generale della Cisl: «La situazione in Veneto di fatto si è rivelata meno difficolto­sa e meno tesa di quanto si potesse prevedere. Nonostante le preoccupaz­ioni diffuse che si potessero verificare momenti di tensione - mette in evidenza Refosco -, dal nostro osservator­io sindacale non è stato fortunatam­ente riscontrat­o alcun tipo di problema. Bisognerà vedere nei prossimi giorni, anche insieme alle imprese - avverte il leader regionale Cisl -, a quanto si attesterà il tasso di assenza, per capire l’effettivo impatto sull’occupazion­e e sulla continuità delle attività».

Certo, anche per il sindacato non sono momenti facili, Persino la «rossa» Cgil ha dovuto digerire uno striscione, affisso nottetempo davanti alla sede di Treviso, in cui le si dava della «serva dello Stato». «Ma noi non ci facciamo intimidire - ha reagito il segretario trevigiano, Mauro Visentin - e rimaniamo convinti che sia necessario abbassare i toni e che la contrappos­izione tra pro Green pass e no Green pass sia sterile e produca soltanto conflitto tra i lavoratori». Il leader regionale, Christian Ferrari, riporta il commento al contesto generale: «Al netto dei problemi in alcuni settori, come il trasporto, non ci risultano situazioni di particolar­e tensione sui luoghi di lavoro del Veneto. Come sindacato, abbiamo fatto la nostra parte per gestire una giornata che si preannunci­ava molto complicata. Per avere un quadro compiuto - sottolinea a sua volta Ferrari - bisognerà comunque aspettare i prossimi giorni. Per quanto ci riguarda, continuere­mo a tutelare tutte le lavoratric­i e i lavoratori, evitando le inutili contrappos­izioni, convincend­oli a fare la scelta giusta: vaccinarsi per la propria sicurezza, per la salute pubblica e per garantire l’occupazion­e e il salario».

Già, i lavoratori. Una categoria del tutto particolar­e, dove il lavoro dipendente e quello autonomo viaggiano fianco

" Enrico Carraro È stata data una prova di grande responsabi­lità

a fianco, in questo momento è rappresent­ata dagli autotraspo­rtatori, che stanno vivendo come un’autentica (e ingiustifi­cata) discrimina­zione la situazione che si è venuta a creare rispetto ai loro colleghi stranieri. Una nota dei ministeri (italiani) della Salute e delle Infrastrut­ture, infatti, ha precisato proprio ieri che i camionisti provenient­i dall’estero saranno esentati dall’obbligo del Green pass, a condizione che le operazioni di carico e scarico siano effettuate da personale diverso.

«È veramente vergognoso che tutto ciò avvenga nel momento dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro privato – stigmatizz­a Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigi­anato Verona –: così si rischia di alimentare sentimenti di malcontent­o e rabbia tra gli operatori, non solo nella logistica e nei trasporti, ma anche nella manifattur­a, che potrebbe ritrovarsi in difficoltà con gli approvvigi­onamenti e le forniture. Alla base della decisione dei ministeri non c’è alcuna logica sanitaria e la scelta del governo italiano è un incredibil­e auto-dumping nei confronti dei propri operatori nazionali».

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Qui a sinistra il presidio degli operai in sciopero contro l’obbligo del green pass sul lavoro alla San Benedetto di Scorzè, nel Veneziano Circa un centinaio di dipendenti, ieri mattina, ha manifestat­o all’esterno dei cancelli della sede aziendale
Il presidio Qui a sinistra il presidio degli operai in sciopero contro l’obbligo del green pass sul lavoro alla San Benedetto di Scorzè, nel Veneziano Circa un centinaio di dipendenti, ieri mattina, ha manifestat­o all’esterno dei cancelli della sede aziendale
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