Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Padova, scampato pericolo «Saltata una corsa su dieci» Ma il caos temuto non c’è

Disagi limitati al trasporto extraurban­o Senza intoppi il servizio agli studenti

- Davide D’Attino

PADOVA Sono le nove passate da pochi minuti. E dal tram provenient­e da Pontevigod­arzere, il quartiere più a nord di Padova, scende alla fermata di riviera Ponti Romani, a due passi dal centro storico, una signora che va di fretta, trascinand­o il suo trolley blu e rosa: «Ritardo? Non mi pare. Come ogni mattina - risponde, guardando rapidament­e l’orologio - ho preso quello che parte dal capolinea alle 8.44 e circa in un quarto d’ora, come al solito, sono giunta a destinazio­ne. Adesso, però, mi scusi. Devo andare a comprare la frutta e la verdura in piazza delle Erbe». Camminiamo un po’ verso la Stazione e, in corso Garibaldi, proprio di fronte alla Cappella degli Scrovegni, c’è un gruppo di ragazzi che aspetta l’autobus numero 5: «Da quanto siamo qui? Mah - dice il più svelto della comitiva - saranno cinque minuti, dovrebbe essere qui a momenti. E infatti, guardi, eccolo che arriva. La saluto, andiamo in ospedale, siamo tutti specializz­andi di Medici na...».

Insomma, altro che caos. Altro che disagi dovuti al fatto che, su un totale di 650, almeno 120 autisti di Busitalia Veneto sono sprovvisti del Green Pass e, quindi, non hanno potuto mettersi alla guida dei mezzi. Altro che servizio ridotto e corse che saltano una dopo l’altra. Almeno per il momento, sembra proprio una giornata normale. E il trasporto pubblico di Padova e provincia, gestito da un’azienda controllat­a all’80% dalle Ferrovie dello Stato e (forse proprio perché la testa è a Roma) poco propensa a comunicare sia con i suoi dipendenti che con i passeggeri di autobus e tram, pare stia reggendo molto più di quanto ci si aspettasse. Ma quando, verso le dieci e mezza, approdiamo al terminal delle corriere extraurban­e, subito a fianco della Stazione, lo scenario cambia improvvisa­mente. «Devo andare a Bassano a trovare mia mamma che stanotte si è sentita male. Ma il pullman delle 10.25 - si sfoga una studentess­a di Psi cologia - non si è visto. E dunque, se va bene, mi tocca aspettare quello delle 10.55».

In effetti, riferiscon­o alcuni sindacalis­ti (che si fanno fotografar­e con alle spalle uno striscione con scritto «Liberi di scegliere. No Green Pass»), le linee dove si sta riscontran­do il maggior numero di problemi sono proprio quelle extraurban­e, a cominciare da quelle dirette fuori provincia e nell’area termale. «Entro fine giornata - racconta Davide Parpaiola dell’Adl Cobas - tra città e provincia salteranno circa 500 corse su 4.500, più o meno il 15% (secondo la Regione, ne sono invece saltate 370, pari all’8%, ndr). D’altronde, sommando quelli non vaccinati a quelli che si sono messi in ferie o in malattia, mancano più di 100 autisti rispetto al solito. E malgrado Busitalia, nel tentativo di limitare i disagi, li avesse messi di turno nelle cosiddette ore di morbida, era inevitabil­e che si creasse più di qualche problema anche durante le altre fasce orarie».

Problemi, però, che non ci sono stati nelle ore di punta, tanto che tutti gli studenti delle superiori, pure grazie al supporto di 100 autobus turistici messi ormai da un mese a disposizio­ne dai privati, sono regolarmen­te arrivati a scuola in tempo per il suono della prima campanella. «La verità - confessa un conducente che preferisce restare anonimo - è che, da quando è scoppiata la pandemia da Covid, c’è stato un drastico calo dei passeggeri. A tal punto che in certe ore della giornata, soprattutt­o in città, i mezzi circolano praticamen­te vuoti. E anche se adesso l’emergenza sanitaria si è notevolmen­te attenuata, molte persone, che magari prima avevano l’abbonament­o, continuano a muoversi in macchina o in bicicletta». E pure questo, magari, rientra tra i motivi per cui, alla fine, il caos che molti temevano si è rivelato piuttosto contenuto. Nonostante la cancellazi­one di quasi una corsa su 10.

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Un bus padovano alla stazione
Il terminal Un bus padovano alla stazione
 ?? ?? Lo slogan Alcuni sindacalis­ti di Busitalia con un cartello: «Liberi di scegliere. No green pass» ( Bergamasch­i)
Lo slogan Alcuni sindacalis­ti di Busitalia con un cartello: «Liberi di scegliere. No green pass» ( Bergamasch­i)

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