Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
ArtVerona, opere in tutta la città e l’incontro con Vinitaly
La fiera dedicata all’arte si chiude domani ma prosegue all’esterno, anche grazie alle aziende vinicole
VERONA Arte e vino, sostenibilità, pregiudizi di genere. Sono le tematiche che rimbalzano non solo tra un padiglione e l’altro della fiera, ma anche nei vari angoli ritrovati della Zai e nei palazzi riaperti e nei musei grazie all’arte contemporanea.
ArtVerona, in corso fino a domani (ingresso re Teodorico, biglietti online www.artverona.it, greenpass) e Vinitaly Special Edition da domani al 19 ottobre (riservata agli operatori), si danno la mano per buttare alle spalle la virtualità cui la pandemia ci ha costretto. Il connubio si esprime nell’installazione - architettura eterea di luce e acqua - «Falling Dreams», commissionata da Pasqua Vini al collettivo artistico romano None, che sarà inaugurata domani alle 18.30 alle gallerie mercatali (ingresso gratuito fino a martedì dalle 18.30 alle 22).
Sempre domenica a Vinitaly si apre la mostra fotografica «Vino. Oltre il paesaggio» a cura di Luca Panaro e Martina della Valle, realizzata da cinque allievi della scuola F/16 Schule für Fotografie di Berlino, seconda tappa del progetto fotografico di Zenato Academy: dal 4 novembre la mostra sarà visitabile su appuntamento al la tenuta Santa Cristina di Zenato a Peschiera sul Garda.
Ad ArtVerona il grande tappeto di Paola Pivi, colorato, sensuale e sostenibile, accoglie i visitatori ai padiglioni 11 (con le gallerie e gli artisti più storicizzati) e 12, dove invece si parlano i linguaggi dell’oggi, con le gallerie più giovani (sezione Introduction) e artisti che si esprimono attraverso la tecnologia (Evolution).
L’arte riapre poi tanti spazi in città, dalla Dogana di Fiume, la cui bellezza fino al 23 ottobre viene esaltata dall’installazione «Una Porta sul Fiume» di Herbert Hamak e Costas Varotsos (a cura di Studio la Città con Giorgio Persano, Museo di Castelvecchio e Canoa Club), agli sportelli dell’ex Palazzo delle Poste progettato negli anni Venti da Ettore Fagiuoli: fino a martedì non troveremo impiegati ma i video della mostra «Blast. Estetiche della violenza tra immagine, video e documento» ideata e curata da Jessica Bianchera e Marta Ferretti insieme a Giulia Costa, promossa da Urbs Picta. Nel settecentesco Palazzo Orti Manara, in corso Porta Palio 31, si racconta il collezionismo italiano con «Ciak collecting» a cura di Irene Sofia Comi (fino al 31 ottobre, venerdi, sabato e domenica dalle 10 alle 18). Aperto anche Palazzo Pellegrini, sede della Fondazione Cariverona (in via Achille Forti) con la mostra fotografica «How Many Landscapes», a cura di Carlo Sala con associazione Urbs Picta: le foto della collezione Cariverona (Gabriele Basilico e Francesco Jodice) sono in dialogo con le visioni del paesaggio di altri giovani autori (oggi dalle 10 alle 21, domani alle 10,30 talk con il curatore e apertura fino alle 19, poi su prenotazione fino al 12 dicembre). Convertita da Mauro De Iorio la vecchia segheria di via del Commercio in spazio permanente per l’arte contemporanea. A Valeggio sul Mincio gli undici artisti di «Nel Frattempo #2 – Meanwhile», da un’idea di Lucio Pozzi a cura di Arthur Duff, offrono l’occasione per entrare in un’ala dismessa di Palazzo Guarienti.
I palazzi Molte dimore storiche aprono al pubblico come sale espositive
L’installazione Domani si inaugura «Falling Dreams» commissionata da Pasqua Vini