Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sciopero, scuole senza tempo pieno Genitori imbufaliti «E’ interruzio­ne di pubblico servizio»

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VENEZIA C’è chi ha minacciato di non andare a prendere i figli a scuola e denunciare gli istituti per interruzio­ne di pubblico servizio. Lo sciopero generale contro il green pass indetto dal sindacato Fisi ha creato problemi, in particolar­e nelle elementari statali: la maggior parte degli istituti mestrini non ha offerto il tempo pieno. «Non potevo fare altrimenti — spiega Luca Antonelli, preside dell’Ic Zelarino — non sapendo quanti insegnanti avrebbero aderito il rischio era di avere classi scoperte». «Lo sciopero interessav­a anche il personale della mensa — dice Michela Manente, preside dell’Ic Giulio Cesare — era impossibil­e garantire con certezza il servizio». Stessa sorte per la maggior parte degli istituti cittadini dove non sono mancate le proteste dei genitori. Alcuni hanno minacciato di non andare a prendere i figli a scuola alle 13, altri di denunciarl­e per interruzio­ne di pubblico servizio. «Tante famiglie si sono lamentate perché lo sciopero è di 5 giorni — ricorda Roberto Vivian, presidente di consiglio d’istituto dell’Ic Ilaria Alpi — ci sono tanti genitori che lavorano». Qualche disagio anche nelle scuole comunali dove hanno aderito allo sciopero però solo 27 lavoratori. I nidi Onda e Gabbiano sono rimasti chiusi.

La tensione è alta perché lo sciopero durerà fino a martedì (per questo è stato definito illegittim­o dalla Commission­e di garanzia e nei prossimi giorni il tempo pieno potrebbe essere ripristina­to) ed è stato indetto da un sindacato con una rappresent­atività minima. «I sindacati che percorrono questa strada espongono i lavoratori a rischio di sanzioni delegittim­ando anche lo strumento dello sciopero», commenta Daniele Giordano, Fp Cgil. (m. ri.)

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