Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Domenica ecologica ma solo per 5 Comuni Divieti e deroghe
Auto ferme a Mestre, Mira, S. Donà, Martellago, Quarto
MESTRE Automobili e motociclette in garage, domani in centro si va a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici o, tutt’al più, con veicoli elettrici, ibridi e alimentati a gpl. Dopo anni di assenza — a Mestre le ultime erano state nel 2014 — tornano le domeniche ecologiche e non coinvolgeranno solo la terraferma veneziana ma anche i centri di Martellago, Mira, Quarto d’Altino e San Donà di Piave. In realtà, stando alle disposizioni della Regione per il contenimento dell’inquinamento atmosferico dovrebbero fermarsi quanto meno i Comuni di quello che i tecnici hanno battezzato «agglomerato di Venezia» insieme alle altre due amministrazioni con più di 30 mila abitanti della provincia. Mancano dunque all’appello Spinea e Marcon che hanno posticipato al 24 ottobre la prima giornata senz’auto, Scorzè che alla Città metropolitana ha comunicato che questo mese non riesce a organizzare la domenica ecologica e Chioggia, assente giustificata per il post elezioni amministrative.
Palazzo Balbi, oltre ai blocchi delle auto, ha appunto introdotto da quest’autunno uno stop ai veicoli privati al mese fino a primavera a sostegno della lotta allo smog. Si tratta di un provvedimento che isolato a piccole aree — sostengono da sempre gli esperti — ha un valore puramente «educativo» e di sensibilizzazione al problema più che di contenimento reale delle polveri sottili. L’ideale sarebbe che ci fossero blocchi più estesi, ad «agglomerati» urbani come minimo. Ma sul contenimento dell’inquinamento atmosferico è difficile trovare la quadratura del cerchio tra amministrazioni e da sempre ordinanze e provvedimenti sono a macchia di leopardo, ognuno fa cioè da sé. La delibera regionale si prefigge dunque l’intendo di trovare una soluzione unitaria ma, a oggi, i Comuni continuano ad agire in ordine sparso come in passato. E così domani nella Città metropolitana si fermano solo cinque Comuni. A Venezia, tra le 8.30 e le 18.30, non si potrà entrare nell’area delimitata dalla tangenziale, ossia nei quartieri che fanno parte della Municipalità di Mestre Carpenedo (Marghera, Favaro, Chirignago e Zelarino non sono interessati dalla domenica ecologica). Sarà possibile raggiungere i parcheggi di via Torino, viale Ancona, via Ca’ Marcello, stazione e gli scambiatori del centro senza rischiare di incorrere in una contravvenzione. Per invogliare le famiglie a lasciare comunque l’automobile a casa, Actv permetterà di viaggiare sui bus di Lido e terraferma — esclusi dall’offerta i collegamenti per piazzale Roma e aeroporto — con un unico biglietto da 75 o cento minuti fino allo scattare della mezzanotte, poi si tornerà a pagare il titolo di viaggio normalmente. A Mira, invece, il blocco del traffico interesserà, sempre dalle 8.30 fino alle 18.30, Riviera Trentin, piazza Mira Porte e Riviera San Pietro e a San Donà tutto il centro città.
Molte le deroghe al divieto di circolazione permesse: potranno circolare i mezzi a gpl o gas metano, gli elettrici e ibridi, il car sharing, tutti i bus di linea, i taxi e quelli a noleggio con conducente ma anche i veicoli di matrimoni (persino quelli per le feste dei 25, 50 e 75 anni dal fatidico sì), battesimi, comunioni e cresime oltre ai chi presta soccorso, consegna medicinali e alle forze dell’ordine. Esclusi dal blocco delle auto anche i mezzi per il trasporto di persone disabili, chi lavora su turni, chi è reperibile e veicoli dei pubblici esercizi. Nel Comune di Venezia, si dovrebbero fermare 102.933 tra auto e furgoni (quasi 25 mila a San Donà di Piave) ma il numero sarà sicuramente inferiore. Prossimi appuntamenti, il 17 novembre e il 26 dicembre, il giorno cioè di Santo Stefano, e in quelle date la speranza è che l’adesione dei Comuni si allarghi.