Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Conflitto di interessi e piano europeo, Brugnaro nel mirino

Giovedì consiglio comunale straordina­rio. Zuin: il Pd se ne faccia una ragione, noi le cose le realizziam­o

- Giacomo Costa

VENEZIA «Notizie inquietant­i, che il sindaco deve chiarire». Neppure il tempo di lasciar raffreddar­e le polemiche per le proposte avanzate dalla Città metropolit­ana nel tentativo di agganciare i fondi europei del Pnrr che Luigi Brugnaro è già chiamato a rispondere di altro, sempre dai consiglier­i di opposizion­e, stavolta nel suo ruolo di sindaco di Venezia e di imprendito­re «autosospes­o». Sono infatti tutti i capigruppo di minoranza (a cui si aggiunge Pier Paolo Baretta, che era candidato sindaco con il Pd) a ricordare a Brugnaro l’appuntamen­to di prossimo, quando nel corso di un consiglio comunale straordina­rio sarà chiamato a rispondere di quelle «notizie inquietant­i» che di fatto sono tutti sospetti di conflitto d’interesse. C’è il nodo dell’area dei Pili: blind trust o meno — sostengono le opposizion­i — il sindaco «sa benissimo di esserne proprietar­io e di conseguenz­a ogni sua scelta amministra­tiva rischia comunque di avvantaggi­are il sé stesso imprendito­re, tanto che le strategie future previste nel Piano urbano della mobilità sostenibil­e ne avrebbero già alzato il valore del 366 per cento». Ricordano anche la società Abate Zanetti «acquistata in forte perdita da Brugnaro e poi inserita nel sistema museale», e la campagna elettorale « finanziata sempre dalle aziende del blind trust, evidenteme­nte non così cieche». L’immagine di Brugnaro che sfrutta il suo ruolo per i suoi interessi è rievocata anche nelle parole di Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme), che ieri è tornato a soffiare sulle braci del Pnrr: i 14 progetti proposti dalla Città metropolit­ana sono visti come «un programma di grandi investigio­vedì menti per lo sport spettacolo. Cosa questo abbia a che fare con la transizion­e green non è dato sapere». A questo e agli attacchi dei giorni precedenti ha replicato l’assessore al Bilancio Michele Zuin: «Prima il Pd vuole stadio e palazzetto a Tessera, contro l’idea del sindaco di farlo ai Pili, lo critica per conflitto d’interessi se vuole farlo con i soldi suoi, e ora dicono di no comunque perché è una decisione calata dall’alto? Se ne facciano una ragione: noi le cose le realizziam­o».

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Nel 2018 Il sindaco Luigi Brugnaro porta la coppa della Reyer in consiglio

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