Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Privacy, Costituzione e il rischio autogol Actv Tutti i nodi da risolvere
Domenichelli: «Si rischia la città di polizia»
VENEZIA «Il rischio è di tornare al dazio. Non per le merci ma per le persone». Da esperto di diritto amministrativo e costituzionale, il professore padovano Vittorio Domenichelli è scettico sul contributo d’accesso a Venezia. «Capisco che si debba controllare un turismo aggressivo. Ma non so quale fondamento giuridico possa avere – scuote la testa L’idea di fondo non mi sembra in linea con i principi costituzionali della libertà di movimento, perché dovrai spiegare dove stai andando e per quale ragione». Per dimostrare di non dover pagare l’ingresso bisognerà tirare fuori la registrazione per la visita a casa di amici e amanti, mostrare la prenotazione per la colonscopia o l’autorizzazione al colloquio col parente in carcere. «La privacy va a farsi benedire – continua il docente –. E occorre un sistema di controlli, con gli accessi sempre presidiati: diventa una città di polizia. La gestione pratica sarà complessa, cosa che si presta ad abusi ed elusioni».
Se la pubblicazione del regolamento approvato dalla giunta potrà dissipare diversi dubbi, resta la contrarietà di fondo dell’opposizione al concetto che chi non prenota per enne motivi (lavori precari, ferie improvvise, un’occasione last-minute), a piazzale Roma sarà accolto da un doppio schiaffone: 10 euro di accesso (da gennaio 2023) e il biglietto per il vaporetto da settembre a 9,50 euro (che resta alla cifra odierna di 7,50 per chi lo compra online un mese prima): 29,50 a persona solo per cominciare. «La gente pianifica sempre meno. Invece di punire, io avrei premiato chi prenota con incentivi forti, divertenti, incentivanti – riflette Jan Van Der Borg, docente di Ca’ Foscari specializzato in Economia del Turismo – Invece, l’effetto che si otterrà è che sempre meno persone prenderanno i battelli Actv e le calli saranno sempre più intasate. La cosa buona è che almeno non ci saranno i tornelli».
La speranza della giunta è che non ci siano i turisti del litorale che, svegliandosi in una mattina nuvolosa, invece di andare in spiaggia decidono di visitare San Marco. «Quando si fissa una soglia per la prenotazione, col cavolo ti svegli, vedi che è brutto tempo e vieni a Venezia – dice l’assessore al Bilancio Michele Zuin – Non vuoi far sapere che hai un amico che ti viene a visitare? L’amico paga 3 euro. Quanto alle obiezioni di costituzionalità, faccio notare che il contributo di ingresso a Venezia è legge dello Stato».
L’aumento del biglietto turistico inteso come disincentivo alle gite non programmate lascia perplessi gli albergatori. «Operare questa scelta a stagione turistica avviata non tiene conto dei contratti dei tour operator stipulati l’anno precedente che portano clienti pernottanti a Venezia – obietta il presidente dell’Ava Vittorio Bonacini - . A questo punto è evidente che una famiglia tipo (genitori e due figli) piuttosto che stazionare in pontili roventi e viaggiare compressi come sardine, con modico sovrapprezzo si sposteranno in taxi». «Diventeremo la città più odiata del mondo tra tassa di accesso (perché di tassa si tratta, nonostante si ostinino a chiamarlo contributo) e biglietto Actv a quasi dieci euro - prevede Marco Gasparinetti, consigliere della civica Terra e Acqua – Sopratutto, hanno venduto la pelle dell’orso prima di ucciderlo: il regolamento per la tassa di sbarco lo deve approvare il consiglio Comunale. E non l’ha ancora fatto».
La prossima settimana la bozza di giunta inizierà l’iter in commissione e l’argomento caldo sarà la «soglia» di visitatori oltre la quale scatterà il pagamento del contributo anche per residenti della provincia, parenti, veneti. Calcolo che richiede di stabilire anche il carico massimo, cioè quanta gente può stare a Venezia ogni giorno garantendo la salvaguardia e la vivibilità. Che è parente alla lontana del numero chiuso, storico tabù come il ticket di accesso.
"Il giurista Il fatto di dover spiegare dove si va e perché non mi pare in linea con il principio di libertà di movimento
"L’assessore Non vuoi dire che vieni a Venezia per incontrare un tuo amico? Nessun problema, basta pagare i 3 euro
Meglio il taxi o il vaporetto? Con le nuove tariffe una famiglia di 4 persone pagherebbe 38 euro per il vaporetto; il taxi costa 15 euro, più 2 euro al minuto, più 5 euro di chiamata