Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bergamasco legge Merini: la grande poesia è semplice
Sono ancora le parole di Alda Merini a risuonare negli spazi esterni dell’Arsenale di Venezia stasera alle 22.30 (info e biglietti www.labiennale.org) per l’ultimo appuntamento di «La», lettura dei versi dell’artista, ideato dai direttori della Biennale Teatro, Ricci/Forte come filo rosso della loro rassegna Rot che si chiude proprio oggi. Per il gran finale, dopo l’avvio con Asia Argento, sarà Sonia Bergamasco a farsi voce per i versi della Merini, da La pazza della porta accanto e L’altra verità. Diario di una diversa. Bergamasco, attrice di teatro, cinema e televisione, torna a Venezia dopo essere stata madrina
Bergamasco come è stato accostarsi alla parola di Alda Merini?
«Questo progetto mi ha conquistata immediatamente, mi è sembrata una bellissima possibilità di dare suono e corpo alla lingua poetica nell’ambito di Biennale Teatro, spazio tradizionalmente dedicato alle nuove visioni dell’arte del teatro performative. All’inizio del brano che leggerà stasera Merini dice: “Ma come fai a scrivere? La risposta a questa domanda non la conosco. So solo che saper scrivere è come essere condannati a vivere».
Il 24 giugno è uscito il suo libro di poesie «Il quaderno» per La nave di Teseo.
«Non mi metterei in relazione con Alda Merini per pudore. Sono molto felice del mio “Quaderno”. È una raccolta di poesie che attinge a visioni di infanzia, adolescenza e arriva fino ad anni molto recenti, lo presento e l’ho vissuto come un viaggio di immersione che non ha alcuna ispirazione narrativa».
La Merini scrive: «Per evolversi, la vita deve fare male». Cosa ci legge?
«Mi sembra talmente concreta come affermazione, talmente tangibile anche per ciascuno di noi nel quotidiano. Le parole così semplici e forti ci mettono di fronte a un dato di realtà che una poeta come lei riesce a dire spudoratamente e semplicemente. La gande poesia è anche semplice. Ma il pubblico deve entrare in questa lingua e lasciarsi andare, perché poi questa voce poetica passa da un estremo all’altro. Il flusso musicale ti porta qualcosa se tu sei disposto a coglierlo».
Ci sono parole dolorose sullo scorrere del tempo per una donna.
«Alda Merini alza una voce molto precisa sul maschile e femminile, su questo rapporto così guerresco che c’è tra i due sessi. È una voce libera, che ha patito, che ha subito e poi si alza libera. Arriva a parlare dell’età e di questa sua decadenza e di questo suo sentire che non c’è più e vorrebbe andarsene. Ma la sua voce poetica è sempre un po’ più in alto».
Rassegna Si chiude oggi il progetto per fare conoscere i versi della poeta a Biennale Teatro