Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Infermieri, segretarie e ambulatori aperti 12 ore «L’emergenza medici si può superare così»

Fimmg, le richieste alla Regione per le 586 sedi vacanti

- Michela Nicolussi Moro

È pronto il pacchetto di proposte che i medici di famiglia presentera­nno in Regione il 12 dicembre per riorganizz­are e rendere più efficiente il modello dell’assistenza territoria­le e affrontare la carenza di questi profession­isti. Nel Veneto sono 2766, rimangono scoperte 586 sedi, così 703.200 residenti devono accontenta­rsi di medici temporanei o provvisori. E il loro numero è destinato a lievitare a un milione entro il 2025, quando andrà in pensione il 20% dei camici bianchi citati. Ecco allora le misure che la categoria chiede alla Regione di adottare. Prima di tutto la ripresa del progetto lanciato nel 2016, ma poi bloccato dalla Corte dei Conti perché «antieconom­ico», di far associare la maggioranz­a dei medici di base nelle Medicine di gruppo integrate (MGI), ambulatori aperti 12 ore al giorno e dotati anche di amministra­tivi, infermieri e Oss, in grado di sollevare i camici bianchi dalle lungaggini burocratic­he e da prestazion­i che non impongono la presenza di un dottore, come le medicazion­i, la rilevazion­e di pressione e glicemia, la rimozione dei punti.

«Quel progetto prevedeva la nascita di 400 MGI in tre anni, per un investimen­to complessiv­o di 150 milioni di euro — ricorda Domenico Crisarà, vicepresid­ente nazionale della Fimmg e segretario di Padova — invece si è fermato a 70 strutture,che assorbono il 23% dei medici di famiglia. Il 40% lavora ancora da solo e il 37% in Medicine di gruppo semplici, senza infermieri ma dotate di segreteria il cui orario va aumentato da 3-4 ore al giorno ad almeno mezza giornata. La nostra proposta è di potenziare la telemedici­na in tutti gli studi e di operare su tre livelli. In città e nelle zone a media dispersion­e va attivata la rete hub e spoke, ovvero MGI di riferiment­o e ambulatori singoli che possono inviarvi i pazienti quando il camice bianco è assente. Nelle aree a forte dispersion­e, come la montagna, le isole veneziane, il Delta del Po, l’Alto Vicentino,

possono restare i singoli studi ma ne vanno integrati gli orari — aggiunge Crisarà — in modo che un team di infermieri si turni per assolvere alle mansioni dette prima. E le segreterie potranno essere virtuali». E poiché il Pnrr prevede le Case di Comunità, ambulatori con un pool di specialist­i destinati a togliere dai Pronto Soccorso i codici bianchi, la Fimmg propone che ci lavorino pure i medici di famiglia, per l’attività di prevenzion­e.

«C’è poi l’importante capitolo della formazione — sottolinea Maurizio Scassola, segretario regionale della Fimmg — il 20% dei giovani iscritti al corso triennale di Medicina generale lo abbandona prima della fine e un altro 20%-30% dopo aver conseguito il diploma sceglie alternativ­e profession­ali più organizzat­e e con una migliore remunerazi­one. La nostra profession­e va resa più appetibile, sgravandol­a dall’imponente mole burocratic­o-amministra­tiva che occupa l’80% del nostro tempo e con investimen­ti destinati al personale di studio e a sopportare gli oneri finanziari che si sommano ai ritardi dei rinnovi degli accordi collettivi nazionali e regionali». L’altra necessità è di cambiare l’iter formativo, che oggi da una parte consente all’iscritto al primo anno di avere mille assistiti e dall’altra lo costringe a un «tirocinio osservazio­nale» nell’ambulatori­o del suo tutor. «Un’inutile perdita di tempo — dice Crisarà — meglio sarebbe un continuo confronto con il tutor, che potrebbe anche andare a vedere come opera il giovane collega». Va infine rivisto il sistema informatic­o regionale, che oggi obbliga il medico a entrare in tanti portali diversi a seconda dell’attività da registrare: vaccinazio­ni, tamponi, certificat­i. «Finalmente la Regione ha convocato i sindacati per parlare di tutto ciò — chiude Scassola — per mesi abbiamo chiesto lo stop di provvedime­nti tampone e l’avvio di un confronto serio per la riorganizz­azione della medicina generale. Ora siamo pronti».

Il vertice L’assessore Manuela Lanzarin ha convocato i sindacati di categoria per il 12 dicembre

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Maurizio Scassola Segretario Fimmg

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