Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I dipinti che fanno rivivere i ricordi «Vedo tutte le violenze subite» Altri sguardi, i rifugiati raccontano le opere esposte di Dumas

- Camilla Gargioni di Giorgia Zanierato Maria Paola Scaramuzza

All’asta mille, il tabarro ridisegnat­o in denim dallo studente Iuav Stefano Zurlo 700. In totale, sono stati raccolti 57 mila 200 euro per 34 lotti, cui si sono aggiunti donazioni e sponsor facendo salire la cifra a 70 mila. I fondi, come ha spiegato la presidente di Avapo Venezia Teresa Baldi Guarinoni, verranno impiegati soprattutt­o a sostenere le spese per le cure palliative. Tanti i partecipan­ti e non sono mancati i curiosi: a tenere le redini dell’asta c’era Renato Pennisi, battito-re ufficiale di Christie’s, che dal rostro della casa d’aste ha incalzato i presenti a non lasciarsi scappare i lotti. «Signora non vuole provare con 3.800?», ha detto durante la contesa per un disegno dell’artista Fabrizio Plessi, «L’enigma degli Addi» (2022), aggiudicat­o alla fine per 4.200 euro. Bianca Arrivabene Valenti Gonzaga, Deputy Chairman Italia di Christie’s, ha coordinato le offerte dei partecipan­ti al telefono. «Abbiamo cominciato per gioco, ora siamo al nono anno di questa piccola ma grande asta — ha ricordato Arrivabene — abbiamo dato spazio ai giovani studenti della città perché vogliamo creare un’unione sempre più salda con i residenti e che ci sia una nuova linfa per Avapo». Ha lasciato il segno anche il concerto dei solisti del Conservato­rio per 40 persone, aggiudicat­o a 4 mila euro.

La corsa contro il tempo si gioca settimana dopo settimana, un mese alla volta. «Siamo a novembre, e nessun veneziano è attualment­e senza medico di base», afferma Giovanna Busso, direttrice amministra­tiva dell’Usl 3 Serenissim­a, con l’aria di chi ha appena terminato di incastrare l’ultimo rebus. Un gioco estenuante che dura da mesi. A Venezia mancano 51 medici di medicina generale e le dita sono tutte incrociate perché i 19 dottori provvisori in corso di formazione, attualment­e in servizio, possano presentare domanda a dicembre per confermare il loro posto. Sarebbe questa la quota veneziana di quei 250 medici in arrivo in Veneto annunciati l’altro ieri dall’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, per effetto della terza chiamata del bando promosso nella primavera scorsa da Azienda Zero. «A Venezia fino al prossimo gennaio siamo riusciti a tamponare la situazione, dopodiché vedremo. I medici che vanno in pensione hanno sessanta giorni di tempo per avvisare. Fino a gennaio la situazione è sotto controllo», dice Busso. E poi sarà caccia alle soluzioni.

La direttrice amministra­tiva traccia il quadro veneziano della medicina generale, in crisi esattament­e come nell’intero territorio italiano, ma con una copertura che sta reggendo grazie a salti mortali e a quotidiani «giochi di prestigio». Venezia presenta 58 zone carenti, posizioni cioè in attesa di ottenere un medico in via definitiva. Non diversa la situazione nel Veneto Orientale, con 41 zone carenti nell’Usl 4. «Dall’ultimo bando

«In quei dipinti rivivo tutte le violenze che ho subito durante la mia esperienza di rifugiata politica in fuga dal Camerun», dice Berthe. La mostra è quella di Marlene Dumas a Palazzo Grassi, lei è una rifugiata in fuga dall’Africa. L’immagine di una donna con i genitali in vista le riporta alla mente il momento in cui la polizia libica l’ha spogliata e ispezionat­a per assicurars­i che non nascondess­e denaro nel proprio corpo. Il ritratto di una donna stesa a pancia in giù le ricorda una ragazza vista in Algeria, violentata brutalment­e da un gruppo di militari che l’ha poi lasciata esanime nel mezzo del deserto. Grazie al progetto di mediazione culturale «Altri sguardi», ideato da Palazzo Grassi, nove persone rifugiate e richiedent­i

● Per ora sono stati tamponati con 19 medici provvisori, che si spera decidano di restare, poi altri sostituti. Ma soprattutt­o grazie ai colleghi che hanno accettato di alzare il massimale da 1500 a 1800

● Nel 2023 sicurament­e otto medici lasceranno dopo aver compiuto i 70 anni. Ma potrebbero essercene altri

Alcuni dei rifugiati che hanno partecipat­o al progetto di Palazzo Grassi ieri alla mostra di Dumas aperto da Azienda Zero la scorsa primavera siamo riusciti a ricevere sette medici – spiega Busso – Dei 51 posti restanti, 19 li abbiamo tamponati con incarichi provvisori di medici in corso di formazione, sei o sette posti con medici sostituti non impegnati nel corso e i restanti con profession­isti che hanno accettato di aumentare il loro massimale a 1800 pazienti».

Per questo l’Usl può dire che nessuno è senza medico di base. Sembrerebb­e un dato scontato, ma a questo punto non è più da sottovalut­are. In Veneto sono infatti almeno 200 mila i cittadini rimasti «scoperti» e con almeno due settimane di attesa, appesi in caso di urgenza alla sola guarCastel­lo asilo sono diventate guide museali per un giorno, con l’obiettivo di far comprender­e ai visitatori che il senso primo di un’opera d’arte cambia in base agli occhi di chi la guarda.

Tutte le 20 persone che hanno risposto alla call aperta sono state selezionat­e per iniziare la formazione durata tre mesi, che ha portato metà di dia medica. E il problema sta tutto nell’«incrocio fatale», quello tra i pensioname­nti dei vecchi medici di famiglia che sarà via via esponenzia­le, e il problema crescente della mancanza di nuove leve, soprattutt­o nelle zone più disagiate.

Ne è una prova lampante quanto in questi giorni sta accadendo in centro storico. «Grazie alla collaboraz­ione con il Comune di Venezia siamo riusciti da tre settimane ad ingaggiare un nuovo medico di base nel Sestriere di Castello – riporta la dirigente – questo medico al momento ha però soltanto trecento assistiti. Speriamo che sia solo questione di tempo, che i cittadini che gravitano intorno a loro a trovare lavoro in vari settori e 9 a diventare mediatori culturali all’evento tenutosi ieri mattina in occasione della personale dell’artista sudafrican­a aperta al pubblico fino all’8 gennaio. Negli occhi di Berthe anche la rappresent­azione di un bambino albino si converte in tutt’altro rispetto a ciò che vedono gli altri visitatori: «In Camerun se ti nasce un figlio albino devi tenerlo nascosto e non lasciarlo mai solo, altrimenti lo rapiscono e lo uccidono — racconta — questo perché sono molto richiesti dagli stregoni: credono che il sangue di un africano albino garantisca la buona riuscita di un rituale propiziato­rio». Abdullah per 6 anni ha lavorato come insegnante in una classe di ragazze nel suo paese natale in Afghanista­n, si facciano avanti».

L’incognita, così, si sposta di mese in mese. «Sono all’incirca otto i medici veneziani che compiranno i 70 anni nel corso del 2023. Ma non possiamo sapere in anticipo quanti profession­isti che abbiano già maturato gli anni di anzianità vorranno andare in pensione anticipata­mente», conferma Busso. Secondo i dati diffusi in Veneto dal Partito Democratic­o ad ottobre, dei 532 profession­isti oggi in campo nel Veneziano, entro il 2035 i pensionati saranno almeno 362. Il grande rebus della medicina generale, è dunque pressoché appena cominciato.

prima che un attacco terroristi­co talebano le convincess­e ad abbandonar­e gli studi e lui a fuggire verso l’Italia. Di fronte al dipinto di Dumas che raffigura una donna defunta con un libro tra le mani, vide subito una delle sue alunne, uccise durante l’attentato per aver avuto accesso all’educazione. Karolina è una rifugiata politica slovacca che ha sempre lavorato come assistente scenografa nei teatri. «L’ultima scenografi­a per cui ho lavorato parlava del ballerino polacco Vaslaw Nijinsky — racconta — appena ho messo piede qui non potevo credere di trovarmi di fronte proprio al suo volto ritratto dall’artista. Lì ho rivisto tutto il mio passato trascorrer­mi davanti agli occhi».

Zone carenti Anche nell’Usl 4 ci sono 41 posizioni in attesa di un titolare definitivo

"Abdullah La donna con il libro mi fa pensare alle mie studentess­e uccise

Karolina Nell’ultima scenografi­a c’era il ballerino che ho visto nel quadro

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Alla mostra
 ?? (Foto Vision) ?? I tre vasi
(Foto Vision) I tre vasi

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