Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Vez, Murano e Burano alla coop Rsu all’attacco Il Comune: così orari più lunghi
Le biblioteche di Murano e Burano e la Vez Junior di Mestre a partire dal 1 marzo saranno affidate ad una cooperativa esterna al Comune di Venezia. Ca’ Farsetti, che aveva in previsione di imboccare questa via già dal 2019, sottolinea i vantaggi della scelta — in particolare orari di apertura raddoppiati e dunque una migliore risposta alle esigenze degli utenti — ma le organizzazioni sindacali lanciano l’allarme per una minor qualità del servizio e il rischio precarietà per i nuovi lavoratori somministrati. Il trend di esternalizzare i servizi bibliotecari in realtà riguarda ormai molti comuni della Città metropolitana per far fronte ai pensionamenti e per la possibilità di ridurre i costi. Prima di Venezia già Campolongo Maggiore, Camponogara, Mirano e Pianiga l’hanno fatto, Stra e Dolo invece hanno optato per una gestione condivisa tra coop e dipendenti comunali, la stessa soluzione scelta da Venezia. «I servizi centrali della biblioteca – afferma l’assessore Simone Venturini (in foto) – come la gestione degli eventi, la scelta degli acquisti e le attività di coordinamento continueranno ad essere seguite da personale comunale. L’affidamento esterno si limita al servizio e al front office, il che porta soltanto una serie di vantaggi: prolungamento dei servizi esterni, raddoppio degli orari di apertura, rilancio di nuove biblioteche». «Il cliente all’inizio potrebbe scorgere i vantaggi di questa scelta – dichiara il coordinatore della Rsu Giampietro Bulla – ma nel momento in cui avesse bisogno di un consiglio, di una figura esperta, si troverebbe perso. Il vero problema lo vivono poi i lavoratori: somministrati, precari, con contratti parttime, costretti a turni che spezzano la giornata pur occupandoli tre o quattro ore. Siamo giunti a questo punto per una scelta politica, che abbassa la qualità del servizio».