Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«La Berlinguer? Vorrei fosse aggredita» Bufera su Tessarollo
«Bianca Berlinguer? Mi piacerebbe fosse aggredita e che le forze dell’ordine si girassero dall’altra parte. I giovani devono stare alle regole: i poliziotti fanno il loro dovere e chi si presenta con violenza va fermato con la forza». È bufera sul post scritto (e poi cancellato ieri pomeriggio) dal monsignore emerito di Chioggia, Adriano Tessarollo ( foto in alto), originario di Tezze sul Brenta nel Bassanese. «La ringrazio per la sua testimonianza di amore cristiano», ha replicato ironicamente la nota giornalista tv al «primo dei servitori del popolo di Dio». Noto come il «vescovo social» che non perde occasione per condividere le proprie opinioni sul web, monsignor Tessarollo è tornato a far parlare di sé a seguito dei fatti avvenuti a Pisa lo scorso 23 febbraio, quando un corteo di studenti è stato manganellato dalla polizia. Nel corso dell’ultima puntata del programma «È sempre Cartabianca», la conduttrice
Bianca Berlinguer aveva espresso solidarietà nei confronti dei giovani manifestanti pro Palestina. Il vescovo dal canto suo sposa la tesi del ministro Salvini per cui sarebbero stati gli studenti a comportarsi in maniera violenta e la polizia avrebbe soltanto reagito di conseguenza, e ritiene Bianca Berlinguer «la solita furbastra – come si legge nel suo post – la “Bianca” si vede chi è», alludendo alle posizioni politiche della giornalista che non la renderebbero obiettiva. Un messaggio tutt’altro che di pace, al quale la giornalista non ha potuto che rispondere ricordando al prelato quell’insegnamento di amore e conciliazione di cui chi indossa le sue vesti dovrebbe farsi cassa di risonanza. Non è certo la prima occasione in cui il prelato alza un polverone mediatico: nel 2018 polemizzò contro la copertina di Famiglia Cristiana che recitava «Vade retro Salvini», nel 2019 ebbe modo di scontrarsi con l’allora ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti che si era detto favorevole alla rimozione del crocefisso dalle scuole, proponendo di rimuovere anche il ritratto di Mattarella. L’anno successivo oltre a criticare i giovani che frequentano le discoteche, si dichiarò favorevole ad installare bancomat per le offerte in chiesa, ribadendo le tante spese che la Curia è chiamata a sostenere.