Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Forte Sant’Andrea e casa Nicopeja nella rigenerazi­one spuntano gli hotel

Raccolta di idee per siti dismessi. Ca’ Farsetti: sfida per funzioni diverse

- Alberto Zorzi Camilla Gargioni C. Ga.

Nel futuro di Forte Sant’Andrea e della casa Madonna di Nicopeja al Lido potrebbe esserci una destinazio­ne turistico-ricettiva. In quali termini e modalità non è chiaro, perché si è ancora a uno stadio di idee di progetto. «Nulla è stato depositato, non c’è nulla di deciso né di definito. Sono progettual­ità di Cassa Depositi e Prestiti», afferma l’assessore all’Urbanistic­a Massimilia­no De Martin. De Martin avrebbe dovuto presenziar­e ieri mattina all’evento organizzat­o a Roma dall’Agenzia del Demanio «Reinventin­g Cities: l’Agenzia del Demanio e la rigenerazi­one sostenibil­e del patrimonio immobiliar­e pubblico», ma quando è stato il turno di Venezia è intervenut­o il responsabi­le sviluppo del territorio del Comune Danilo Gerotto. In sostanza, l’Agenzia ha candidato alcuni progetti, legati a immobili di sua competenza, al concorso internazio­nale di architettu­ra e design urbano «Reinventin­g Cities», il programma di C40, la rete mondiale dei sindaci uniti nel contrasto alla crisi climatica: sei siti in cinque città, tra cui la Serenissim­a.

Se durante la presentazi­one dei due siti non si è entrati nel merito degli sbocchi progettual­i, le slide parlavano chiaro: per Forte Sant’Andrea, con vincolo storico artistico, di circa 25 ettari, 17 edifici per un totale di 9 mila metri quadrati, l’obiettivo è una destinazio­ne museale e turisticor­icettiva. Per la casa Madonna di Nicopeja al Lido, il vincolo è paesaggist­ico, con circa 3.700 metri quadrati di superficie e un’area esterna da 6 mila metri quadrati e destinazio­ne prevista — di nuovo — turistico ricettiva e residenze collettive. Anche se nulla è stato deciso o depositato, si apre lo spiraglio di nuovi hotel (un esempio lampante di isole divenute alberghi si ritrova con il San Clemente Palace o il Marriott all’isola delle

Rose): c’è da ricordare, ovviamente, che i progetti poi dovranno passare al vaglio del Comune, sotto il profilo urbanistic­o, perché siano «compatibil­i».

Non è una questione immediata trovare progetti e investitor­i, si pensi a Poveglia. Per Forte Sant’Andrea, in tempi recenti, si è spesa la sezione veneziana di Italia Nostra che ne immagina una fruizione aperta alla cittadinan­za. La casa Madonna di Nicopeja, invece, era gestita fino al 2017 dalla Curia, che aveva lasciato l’immobile perché non più a norma. Ora, con «Reinventin­g Cities», l’obiettivo è ristruttur­are e ridare vita a questi luoghi. «Il riuso non è solo un’occasione per reinventar­e lo sviluppo del territorio — ha sottolinea­to Gerotto —, ma una sfida per portare funzioni diverse rispetto al passato». Sarà possibile visionare gli avvisi attraverso la pagina dedicata sul sito del Demanio: gli interessat­i hanno tempo fino all’11 luglio per presentare i concept di progettazi­one. clima speciale, con le due università, il Comune e con Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibil­ità – dice il presidente Michele Casarin – I diversi progetti sul territorio hanno fatto crescere la nostra responsabi­lità sociale in città».

Ad arricchire la proposta dell’Accademia, ci sarà un padiglione, a forma di prisma dai colori blu, che occuperà metà cortile della sede agli Incurabili con 350 metri quadrati di superficie. La parte legata al programma pubblico e educativo vedrà la collaboraz­ione con Ocean Space di TBA21Acade­my, mentre la mostra che verrà ospitata sarà quella dell’artista Josèfa Ntjam. Ovviamente protagonis­ti in prima linea gli studenti, che saranno coinvolti in workshop, visite guidate e incontri legati all’esposizion­e.

In tema di Biennale, proprio ieri, la Regione Veneto ha siglato un protocollo triennale e rinnovabil­e con la Fondazione La Biennale di Venezia, finalizzat­o alla valorizzaz­ione nel territorio veneto delle attività dell’Archivio Storico delle Arti Contempora­nee (Asac) e del suo patrimonio.

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