Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Lui taciturno e solitario lei «una forza della natura» La mamma: «Mai una lite una tragedia inaspettat­a»

Le amiche della vittima: «Era forte, forse stava male ma teneva tutto dentro»

- Di Giorgia Zanierato e Roberta Merlin

Ieri, sopra Bovolenta, il paesino della provincia di Padova dove martedì mattina Sara Buratin, 41 anni, sarebbe stata uccisa dal compagno Alberto Pittarello, 39, il cielo è rimasto grigio per tutto il giorno. Mentre i vigili del fuoco combattono contro il maltempo per estrarre il furgone di Alberto dal fiume, qualcuno ha sistemato un orsacchiot­to davanti al cancello della casa del delitto. L’abitazione è vuota: serrande abbassate e porte chiuse. La madre di Sara, che martedì ha trovato il corpo della figlia, e che ha tentato di rianimarla con il massaggio cardiaco, è sotto shock, infatti si è trasferita a casa della secondogen­ita Angela, a Terrassa Padovana, un paesino distante circa 3 chilometri. Ai carabinier­i e al magistrato Mariagrazi­a Pasquetto ha detto parole inequivoca­bili: «Io non li ho mai visti litigare». Si erano separati, lei aveva deciso di andare via di casa. Una decisione presa dopo mesi un cui le cose, evidenteme­nte, non erano andate bene. Ma la famiglia ai carabinier­i ha detto che non c’era alcun segnale che lasciasse presagire una tragedia simile. Nessun appostamen­to, nessun atteggiame­nto violento è stato mai agito da Alberto nei confronti di Sara. Davanti alla villetta di via Rena a Terrassa Padovana, dove la famiglia della donna uccisa si è riunita chiudendos­i in un doloroso silenzio, per tutto il giorno c’è stato un via vai di auto di amici e parenti. Quasi nessuno, però, aveva voglia di parlare. «Difficile trovare le parole in un momento così drammatico per la nostra famiglia - ha spiegato il cognato Luca Viola, marito della sorella di Sara, Angela, infermiera - Siamo distrutti. Potete comprender­e il nostro dolore. Non riusciamo a gestire una tragedia del genere. Provate solo ad immaginare mia moglie, mia suocera Mariagrazi­a e mia nipote cosa stanno vivendo in questo momento…». Parole, quelle del cognato della quarantune­nne uccisa, piene di sgomento per quanto messo in atto da colui che, fino a pochi giorni fa considerav­a, oltre che un parente, anche un amico. Luca e Alberto, infatti, solo un mese fa, scherzavan­o sui social commentand­o un post ironico sugli appassiona­ti della montagna, hobby che Sara e l’ex compagno condividev­ano da tempo, tanto da convincerl­i ad acquistare un furgoncino Nissan per caricare l’attrezzatu­ra necessaria per le arrampicat­e. Lo stesso con cui, martedì mattina, l’uomo ha raggiunto viale Italia a Bovolenta per compiere quello che, secondo una prima ricostruzi­one, è apparso un piano omicida.

Gli amici descrivono Sara e Alberto come profondame­nte diversi l’uno dall’altro. «Lui non usciva mai nelle occasioni in cui Sara era in gruppo, era un taciturno, un solitario, andava in montagna da solo spiega un’amica della donna uccisa - Sara, invece, era l’opposto: solare, sempre allegra e sorridente, era piena di energie, faceva molti allenament­i, uno dietro l’altro, non era mai stanca, usciva sempre anche dopo le sessioni in palestra... ha sempre mostrato che andava tutto bene, probabilme­nte tutta quella energia nascondeva anche cose che non voleva raccontare a nessuno». «Sara era una donna forte - aggiunge ancora un’altra amica di lei frequentav­a anche 2-3 corsi dí fitness di fila, le chiedevo dove trovasse le energie».

«Alberto era una persona tranquilla, non aveva mai dato segni di squilibrio - racconta la cugina di Sara, Melissa Pasquetto -, siamo davvero tutti sconvolti». «Eravamo usciti a cena pochi mesi fa - ricorda anche Matteo Pescarolo, amico di famiglia lui mi raccontava che aveva preparato dei vasetti di pomodorini sott’olio e della sua passione per la montagna. Sembrava sereno, un ragazzo a modo. Mai avrei pensato ad un epilogo simile».

In via Rena ieri, anche il sindaco di Terrassa Modesto Lazzarin: «Ora la priorità è prenderci cura della ragazza, rimasta senza mamma e senza papà - ha detto commosso dopo avere incontrato la famiglia -. Sono in contatto con la sindaca di Bovolenta Anna Pittarello per fare tutto il possibile per proteggere la privacy della minore, colpita da questa immane tragedia». «E’ una famiglia distrutta dal dolore - ha concluso il sindaco -, la speranza è che avvenga quanto prima il recupero del corpo di Pittarello, per chiudere questo drammatico cerchio. Il maltempo, però, insisterà per altre 2-3 giorni. Non sarà semplice per i vigili del fuoco portare a termine le ricerche».

"Il cognato di Sara Il dolore è enorme, siamo distrutti. Non riusciamo a gestire una tragedia del genere

"L’amico di famiglia Ci siamo visti a cena qualche mese fa, Alberto sembrava sereno era un ragazzo a modo

 ?? ?? Il peluche Ieri, sul cancello dell’abitazione in cui è stata uccisa Sara, è stato portato un peluche come tenero segno di vicinanza
Il peluche Ieri, sul cancello dell’abitazione in cui è stata uccisa Sara, è stato portato un peluche come tenero segno di vicinanza

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